Appassionati di calcio e non solo su tutte le furie dopo la decisione di DAZN di vietare l’utilizzo della piattaforma da due dispositivi contemporaneamente. La motivazione di una simile scelta è semplice da capire: si vogliono aumentare gli abbonati.

Come accade da tempo anche per altre piattaforme, due o più persone (a seconda del numero degli account disponibili) si mettono d’accordo per dividersi i cosi di un abbonamento televisivo per contenuti in streaming. DAZN non faceva eccezione solo che ora l’emittente ha deciso di correre ai riparti.

Una mossa che non sta piacendo molto agli appassionati, già irritati per i problemi di connessione e visione delle gare di calcio. Sul tema è intervenuta anche l’UDICON, l’Unione a difesa dei Consumatori, che in una nota sottolinea che “non bastava fornire un servizio non all’altezza delle aspettative degli abbonati, adesso lo stesso verrebbe rivisto anche al ribasso” dice il Presidente Nazionale Denis Nesci. “Questo servizio si chiama concurrency e permette, appunto, l’accesso dallo stesso account da due device contemporaneamente” spiega ancora Nesci. Molti utenti, infatti, desiderano vedere più eventi in contemporanea. Per questo si sintonizzano su una gara di calcio col televisore principale e su un altro sport col telefono o tablet. Oppure in famiglia può capitare che un componente della stessa voglia vedere una cosa ed un altro una cosa diverso. Anche questo non sarà più possibile.

“DAZN – riprende Nesci – alla luce dell’andazzo del proprio servizio crediamo debba andare incontro agli abbonati, fornendo maggiori servizi, e non eliminandoli così come avrebbe in mente di fare. DAZN ha venduto il proprio servizio facendo leva proprio sulla concurrency e adesso vuole eliminarla. Un ennesimo smacco per gli abbonati – conclude Nesci – non può passare il messaggio che le offerte possano cambiare in maniera così repentina a scapito dei consumatori”.