La chiropratica e Marcell Jacobs
Nella puntata di Verso Sera, condotta da Manuel Bartolini, in onda su Cusano Italia Tv, il dottor Renaud Dejean, chiropratico racconta la sua esperienza nell’aver seguito il campione olimpionico Marcell Jacobs.
– Può spiegarci il legame tra chiropratica e le esigenze dell’atleta?
L’atleta usa il suo corpo spesso in modo più spinto a volte più estremo di un non atleta. La struttura fisica umana segue delle regole biomeccaniche che dipendono della qualità dei tessuti che la compongono e di come si organizzano l’uno con l’altro. Uno dei ruoli del chiropratico è di migliorare la condizione di omeostasia, di ottimizzare la fisiologia dell’organismo grazie all’analisi della colona vertebrale e al suo aggiustamento. Quindi come ogni essere umano, ogni atleta per potete esprimersi al meglio ha bisogno di essere controllato e aggiustato regolarmente da un chiropratico.
– Quale metodo di lavoro utilizza?
La chiropratica è ricchissima di tanti approcci diversi, il mio è molto orientato sulla gestione della biomeccanica con aggiustamenti vertebrali e stretching muscolare. Ho avuto la possibilità di essere assistente del prof in dissezione degli arti per qualche anno, quest’esperienza mi ha permesso di avere un occhio particolare sull’anatomia e quindi rivedere e creare alcuni esercizi di stretching muscolare.
– Come è nata la collaborazione con Marcell Jacobs?
Lavoro dal 2016 al CONI, 2 anni fa il direttore sanitario del CONI mi ha chiesto di aiutare Marcell perché soffriva di mal di schiena. Da allora lo vedo tutte le settimane con pause dovute ai suoi viaggi… come “piccola “ soddisfazione, all’inizio della nostra collaborazione si avallava anche dei servizi di un medico mondialmente riconosciuto. E con il passare del tempo, queste consulenze non sono più state necessarie.
– Qual è stato il segreto del successo di Jacobs alle olimpiadi?
È un segreto che per noi chiropratici è in evidenza… è la base della filosofia chiropratica : il triangolo della salute, per ottimizzare il mio benessere, devo equilibrare i 3 lati del triangolo che sono biomeccanica, biochimica, e assetto mentale.
Quest’anno a Marcell ha deciso di perfezionare il suo triangolo della salute, la sua biomeccanica la fa seguire da un chiropratico e da un fisioterapista, ha seguito una dieta con estrema disciplina ( cura della biochimica) e si è affidato ad una mental coach per il terzo lato del triangolo.
Tutto questo ha permesso al suo straordinario coach Paolo Camossi di sfruttare il suo programma di allenamento al meglio (con pochissimi giorni d’infortunio) .
Risultato: 2 Medaglie d’oro alle Olimpiadi 100m e 4×100.
In 5 gare, 5 record italiani e 2 europei.
Strepitoso.
– Quali sono gli sport che in maniera maggiore richiedono la figura del chiropratico accanto all’atleta?
Beh come dicevamo prima, come ogni essere umano ha bisogno di un chiropratico ogni atleta ha bisogno di un chiropratico. Poi a seconda di quanto è complesso, elaborato o stressante il gesto tecnico, vi sarà la necessità di un seguito più o meno intenso frequente o specializzato… personalmente ho lavorato di più con canottieri e atleti di atletica, hanno esigenze e struttura diverse, noi dobbiamo aiutarli a esprimere al meglio la loro fisiologia, il loro potenziale.
– Come viene monitorato lo stato di salute dello sportivo in vista delle prestazioni agonistiche? Quali restrizioni allo stile di vita ci sono?
Nella preparazione dell’atleta ci sono periodi di carico di allenamento più o meno intenso, ovviamente più importante è la richiesta all’organismo più importante sarà il seguire le regole che mantengono il triangolo della salute in equilibrio. Per quanto riguarda il Chiropratico, quando il carico si intensifica è necessario aumentare la frequenza dei controlli.
È lo stesso meccanismo per gli altri 2 lati del triangolo: biochimico e mentale.
– Alle olimpiadi di Rio 2016 e a quelle invernali di PyeongChang 2018, a capo dello staff medico della rappresentanza USA c’è stato Bill Moreau. un chiropratico di lunga esperienza, a dimostrazione che il Dr. Chiropratico è una figura fondamentale, già riconosciuta a livello internazionale. Come mai in Italia il ruolo del chiropratico è di così recente introduzione negli staff medico sanitari?
Si, per noi è stato veramente una grandissima gioia e un grandissimo orgoglio vedere un collega al capo della delegazione americana.
La Chiropratica è assolutamente indispensabile nei team sportivi e ancora di più nei team olimpici.
Bisogna considerare che dirigere una squadra non c’entra molto con la chiropratica, Sono 2 attività che richiedono qualità caratteristiche e conoscenze diverse . Bill è sia un ottimo chiropratico che un grandissimo team leader visibilmente…
In Italia il nostro stato legale non favorisce un nostro inserimento sistematico nelle squadre e in più il numero (scarso) di Chiropratici (siamo circa 500 in italia) fa si che ancora non siamo molto conosciuti… Grazie al lavoro dell’AIC, stiamo migliorando la situazione. Speriamo di vedere a breve la nascita di una scuola in Italia…
-Qual è il ruolo fondamentale del chiropratico in un team medico? Quale valore aggiunto apporta il chiropratico?
La presenza del chiropratico è indispensabile in un team sportivo. Abbiamo un analisi delle situazioni spesso diversa delle altre professioni, essendo spesso poco conosciuto abbiamo la necessità e il dovere di presentare la nostra analisi alle altre professioni in modo di completare al meglio il lavoro di squadra per dare il massimo sostegno agli atleti.
Il valore aggiunto che porta il chiropratico è soprattutto grazie alla sua preparazione, la qualità della laurea in 5 anni si dimostra costantemente sul campo, ci permette di essere estremamente precisi e specifici negli aggiustamenti. La precisione e la specificità sono direttamente proporzionali all’efficacia del l’aggiustamento, è praticamente impossibile improvvisare o inventare tutto questo know-how.