Il Ddl sulla parità salariale è legge. Dopo il sì della Camera, consenso unanime anche al Senato sulla norma che punta a superare le disparità di genere in ufficio con incentivi e sanzioni. Susy Matrisciano, senatrice del M5S, presidente della commissione Lavoro, ne ha parlato nel corso del programma “Res Publica” su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).

Parità salariale, i punti del Ddl

“Questo ddl è stato già approvato in commissione deliberante al Senato. Di fatto è già legge, si attende solo la pubblicazione in Gazzetta –ha affermato Matrisciano-. Bisogna dire però che la vera parità salariale in questo Paese l’avremo solo quando faremo una legge sul salario minimo orario. Ci deve essere una soglia minima di retribuzione sotto la quale non bisogna scendere. Con il ddl approvato c’è un ampliamento delle nozioni di discriminazione diretta e indiretta che viene applicato anche alla fase di selezione. E soprattutto viene ridefinito l’atto discriminatorio, che viene ampliato anche all’organizzazione dei tempi e dell’orario di lavoro, in modo che non generi disparità tra i dipendenti e le dipendenti”.

Certificazione

“Da gennaio 2022 tutte le aziende saranno obbligate a presentare la certificazione della parità di genere. Quindi devono certificare tutte le azioni che fanno per non generare la disparità. Tutto ciò avviene con un meccanismo non solo sanzionatorio, ma anche premiante perché viene dato un incentivo alle aziende che certificano in maniera corretta tutta questa serie di meccanismi”.