Con un terzo di campionato alle spalle, la Nazionale di Roberto Mancini torna a prendersi la scena per le ultime due partite del suo girone di qualificazione per Qatar2022. La prima, in programma sabato all’Olimpico di Roma contro la Svizzera, è quella da non fallire per non rischiare di finire invischiati in spareggi e incastri che complicherebbero oltremodo un conto alla rovescia per un Mondiale che già si annuncia ricco di incognite.
Per arrivare a Qatar2022 il pareggio non basta
Le convocazioni del ct Roberto Mancini sono state all’insegna delle conferme del blocco laureatosi campione d’Europa quest’estate. Le defezioni dell’ultima ora di Pellegrini e Zaniolo, rimpiazzati da Pessina e Cataldi, non alterano l’assetto degli Azzurri né sembrano abbassarne la qualità generale. E’ però un’Italia che sembra ancora appesantita da qualche incognita, quella attesa sabato al dentro o fuori contro gli svizzeri. Nelle uscite post Europeo, gli Azzurri hanno collezionato due scialbi pareggi contro Bulgaria e Svizzera per poi dilagare contro la modesta Lituania. La parentesi di Nations League, complici avversari di prima fascia, ha confermato le sensazioni avvertite a settembre nei confronti di un gruppo cui, esaurito l’effetto sorpresa, i rivali hanno preso le misure e che ora dovrà trovare nuove soluzioni per proseguire nel suo percorso.
La curiosità più grande è per la vena realizzativa dei nostri. L’Italia ha dimostrato di esser democratica quando si tratta di distribuire le sue marcature. La confidenza con il gol è diffusa. Se qualcosa però comincia a incepparsi nell’ingranaggio azzurro, ecco che servirebbe allora un centravanti in grano di sbloccare queste situazioni complicate, la risposta più semplice, l’assicurazione, il bonus da spendere quando più se ne ha bisogno. Ciro Immobile, da poco diventato il marcatore più prolifico della storia della Lazio, sarà con molto probabilità chiamato ancora una volta a sfatare le perplessità che ancora circondano il suo rendimento in maglia azzurra. Belotti non sembra avere ancora ritrovato la condizione di un tempo e Raspadori è ancora un giovane da allevare con cura e da liberare in contesti meno bollenti: il rischio di bruciarlo esiste.
Il gioco la risposta alle incognite
Scorciatoie quindi non sembrano esserci. E la via da seguire, ancora una volta, dovrà essere quella del gioco. Un’identità cui abbiamo deciso di votarci e che non dovremo tradire, anche se la partita – vista la posta in palio – è di quelle che geneticamente sentiremmo di interpretare in maniera diversa. A sostenere gli Azzurri ci sarà uno stadio Olimpico che, seppur privato della sua intera capienza, sarà ugualmente tutto esaurito. Si spera in un meteo clemente. Così non fosse, agli Azzurri il compito di incendiare l’atmosfera. E di riprendere un discorso interrottosi otto anni fa.