Educazione (F. Garelli): “Valorizziamo gli esempi positivi”
Educazione: qual è il significato nella società plurale? Con l’evaporazione dei padri, come afferma il professor Garelli in Educazione (Il Mulino), e la crisi della scuola a chi è affidato il compito di educare? I millennials, cioè i genitori di oggi e i nati negli anni ’80, si trovano ad affrontare la più complessa delle sfide: trasmettere valori nella società liquida. Se da un lato i vecchi modelli non funzionano più, dall’altro l’educazione è un processo che si rinnova col cambiare dei tempi.
Educare non si riduce alla mera istruzione
Educare oggi è più difficile, assistiamo ad una maggiore diffusione della cultura e della conoscenza e ad una minore diffusione e conoscenza dei valori. L’amore, l’amicizia, la lealtà sembrano persi, dimenticati, in favore di una crescente diffusione della solitudine e della superficialità, è per questo che parlare di educazione è più importante che mai. “Rientrano tra gli stimoli più fecondi l’idea che educare non è solo un fatto tecnico, né si riduce alla mera istruzione, ma è qualcosa che chiama in causa l’essere profondo dell’uomo”, afferma Garelli in Educazione.
Valorizziamo gli esempi positivi
Tuttavia, in uno scenario così complesso “esistono esempi positivi che vanno valorizzati. Ci sono adulti, insegnanti, che riescono a farsi rispettare a scuola, e genitori che riescono molto bene nel compito. Sono una minoranza, ma ci sono”, ha affermato Franco Garelli, ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “I giovani invece, sono molto svegli e intraprendenti”, ha aggiunto lo stesso Garelli.
La gioventù
“La gioventù fragile non è un’invenzione, ma anch’essa è alla ricerca di appigli per sopravvivere e non è insensibile ai grandi richiami. Tuttavia, a fianco di chi è più in difficoltà, c’è un’ampia quota di giovani che tentano in tutti i modi di non farsi imbrigliare dall’epoca delle passioni tristi; quelle passioni che rispecchiano la nostra mancanza di vita interiore e di tempo, il nostro attaccamento alle cose prima che alle persone, la nostra fatica a donare, la nostra ebbrezza di carriere e di consumi” si esprime così Garelli nel libro a proposito dei giovani. E non è l’unica occasione in cui spezza una lancia a favore di chi tenta di stare a galla in una società dove tutto, prima o poi, tende ad evaporare, come i padri!