Covid a scuola, ecco le nuove regole. Negli ultimi giorni della scorsa settimana è stata inviata la nota tecnica con le “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico”.
Le linee guida sono state elaborate in sinergia dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute, dalle Regioni e dal Ministero dell’Istruzione.
Le misure inserite dal documento, tramite la cooperazione tra le scuole e le autorità sanitarie locali, facilitano la somministrazione della prestazione scolastica in presenza, sostengono il preside nelle decisioni da prendere in presenza di casi positivi di COVID–19 e rendono omogenee, a livello nazionale, le misure di prevenzione da attuare a cura dei dipartimenti di prevenzione.
In presenza di un caso positivo in ambito scolastico, saranno i Dipartimenti di Prevenzione (DdP) ad assumersi la responsabilità dei provvedimenti da assumere, dall’isolamento del positivo alla quarantena per i contatti più prossimi. Sempre da ascrivere al DdP la scelta delle tempistiche per il rientro a scuola di studenti e operatori scolastici.
Prima dell’intervento delle autorità sanitarie, la nota stabilisce il seguente iter da seguire per il dirigente scolastico o per un suo delegato in caso di covid a scuola:
Il Preside informa il DdP della rilevazione del caso positivo a scuola; individua i «contatti scolastici», sospende temporaneamente le attività didattiche in presenza per i «contatti scolastici» e solo successivamente trasmette ai «contatti scolastici» le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP.
Cosa sono i contatti scolastici
Il dirigente scolastico individua come “contatti scolastici” tutti quei i bambini appartenenti alla stessa sezione/gruppo del caso positivo (in riferimento ai servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia);
I compagni di classe del caso positivo (per la scuola primaria e secondaria);
Il personale scolastico (educatori/operatori/insegnanti) che ha svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo;
Sono comunque presi in considerazione i contatti intervenuti nelle 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi del caso oppure nelle 48 ore antecedenti la data dell’esecuzione del test risultato positivo (se il caso è asintomatico).
La principale novità rispetto al passato è rappresentata dal fatto che i «contatti scolastici» sono sottoposti, secondo tali indicazioni, a sorveglianza con testing e devono, dunque, effettuare test diagnostici con le tempistiche indicate nel documento tecnico e predisposte dal DdP: se il risultato è negativo possono rientrare a scuola.