Un primo tempo per mettersi paura, un secondo per riprendersi dallo spavento e convenire che un pareggio fosse il risultato migliore con cui archiviare questo derby per garantirsi una sosta priva di polemiche e in linea con gli obiettivi prefissati.

Un derby a due facce

Il pareggio casalingo del Napoli contro il Verona, più che occasione per staccarsi e recuperare parte del gap accumulato, è sembrato invece condizionare sia il Milan che l’Inter nella ricerca di una vittoria tanto accesa nella prima parte di gara quanto timida nei secondi quarantacinque minuti di gioco (qui la cronaca del match). L’avvio era stato infatti elettrico, incendiato ancora una volta dal Var e da decisioni che nonostante l’ausilio della tecnologia restano contorte e di difficile comprensione.

Il rigore trasformato da Calhanoglu al 10′ dopo lunga gestazione decisionale regala all’Inter il vantaggio ma non spegne la voglia di riscatto dei rossoneri che poco dopo trovano il pareggio grazie a un’autorete dello sfortunato De Vrij. Neanche il tempo di rifiatare ed ecco un altro rigore, più limpido nella genesi, meno scontato nell’esito: Tatarusanu è bravo a intercettare il tiro di Lautaro Martinez che allo scadere del tempo concede il bis fallendo da distanza ravvicinata un’altra comoda occasione.

Nel secondo tempo la voglia di non scoprirsi prevale, le iniziative delle due milanesi perdono in precisione e intensità. Poi è giostra di cambi, timidi tentativi di cambiare un copione a una trama che sembra già scritta. E’ il Milan questa volta a regalare gli ultimi brividi con un assedio finale in cui più volte riesce a rendersi pericoloso non riuscendo a trovare però il guizzo decisivo.

Classifica invariata per Milan e Inter

Al fischio finale la sensazione è quella di assistere a due pugili che dopo essersi sfidati a viso aperto abbiano poi chiuso il match all’insegna dello studio. Segno che sanno che la partita è ancora lunga e tutta da giocare, e che vista la concorrenza in campo anche il punto raccolto in questa sera d’autunno potrà rivelarsi prezioso quando in primavera si cominceranno a fare i conti.