Con una decisione del 26 ottobre 2021 il Tribunale di Milano ha condannato il Sindaco Sala a trascrivere l’atto di nascita dello Stato della Florida sul quale comparivano due padri, l’uno cittadino statunitense, l’altro cittadino italiano. Il ricorso ai giudici si era reso necessario nel 2020, dopo il rifiuto dell’Amministrazione a trascrivere l’atto, nonostante le particolarità del caso concreto. Lo comunica l’Avvocato Alexander Schuster, legale rappresentante della coppia, in una nota stampa.

Poco dopo la nascita il padre statunitense si recò per lavoro a Milano, mentre il padre italiano rimase in Florida, dove la coppia risiedeva, per accudire il minore nelle prime settimane e preparare il viaggio in Italia. Tuttavia, sopravvenne la pandemia. Il co-padre cercò di lasciare quanto prima la Florida, lo Stato americano più colpito nel 2020 della pandemia. Tuttavia, gli USA non rilasciavano passaporti. La speranza fu riposta nel consolato italiano, il quale tuttavia negò i documenti. La trascrizione venne rivolta al Comune di Milano, quale comune competente, che appunto rigettò la richiesta. Nei mesi successivi alla nascita si ottenne un’adozione coparentale, in forza della quale finalmente il padre italiano poté riabbracciare suo marito e il bambino essere accudito da entrambi i genitori. Un anno dopo la decisione delle giudici meneghine (Presidente estensore E. Manfredini). Come evidenzia il Tribunale, le due sentenze della Corte costituzionale n. 32 e n. 33 di quest’anno hanno sconfessato la soluzione individuata nel maggio 2019 dalle Sezioni unite della Cassazione e in attesa dell’intervento del legislatore spetta al giudice del caso concreto garantire i diritti dei minori.

Le tre giudici osservano che “nel caso di specie può essere escluso, sulla scorta della documentazione in atti relativa al percorso giurisdizionale seguito dai ricorrenti in Florida, che vi sia stata una concreta lesione della dignità della gestante che possa prevalere sulla tutela dei diritti del nato”. Deve essere “invece tutelato l’interesse del minore che dalla sua nascita è inserito nel nucleo familiare dei ricorrenti e deve poter fruire del diritto di essere ‘mantenuto, istruito, educato ed assistito moralmente’, come recita l’art. 147 c.c., da entrambe le persone che egli considera di fatto suoi genitori, nonché dei diritti che dalla filiazione derivano rispetto ai loro parenti, e ciò anche sotto il profilo successorio”.

Il padre italiano, evidentemente soddisfatto con il marito dell’esito della causa seguita dallo studio legale Schuster, afferma: “Siamo stati molto delusi dal Comune di Milano, che speravamo fosse più sensibile alla tutela delle nostre famiglie. È stato difficile rimanere in Florida, lo Stato più colpito dalla pandemia nel 2020, separato da mio marito e senza che il Consolato italiano ci desse il permesso di recarci in Italia. Siamo lieti che i giudici abbiano riconosciuto che occorre dare piena tutela a questi bambini”.

Il legale della coppia, avv. Alexander Schuster, dichiara: “nel gennaio 2018 convinsi l’Amministrazione del Sindaco Sala a procedere alle prime trascrizioni di due padri, ma nel 2019 la situazione mutò drasticamente verso una totale chiusura: si tratta di una posizione profondamente lesiva dei diritti dei minori e delle famiglie arcobaleno e in manifesta violazione della Costituzione. Spero che il capoluogo lombardo possa tornare a essere all’avanguardia nella tutela delle persone. Intanto, le due fondamentali decisioni della Corte costituzionale danno i loro primi frutti sul terreno dei diritti”.

Per quanto noto, si tratta della prima sentenza in tal senso dopo le Sezioni unite del maggio 2019.