I social sono ormai diventati il mezzo di comunicazione più utilizzato al mondo, tanto che siamo invorticati giornate intere in post, notifiche e stories.

La società in cui viviamo ci bombarda continuamente di immagini social in cui il difetto è mal tollerato. Siamo circondati da standard di bellezza troppo elevati, il piu’ delle volte irrealistici:

pelle levigata, labbra carnose, zigomi alti, vita stretta, addominali scolpiti, una cicatrice cancellata, l’acne rimossa.

Non ci rendiamo conto di quanto questi standard mettano in pericolo la nostra salute mentale, soprattutto quella di giovanissimi che cercano di emulare questi canoni, convinti che la bellezza sia quella gli viene mostrata.

Eppure la società continua a proporceli, a mo’ di vortice che ci incanala in un tunnel di ossessione, in continua ricerca della perfezione. La cosa, si aggrava quando finiamo inghiottiti da applicazioni, come Photoshop, che possono cambiare i nostri connotati, stringere la vita, sbiancarci il sorriso, ingrandirci parti del corpo e chi piu’ ne ha ne metta.

La Norvegia sta un passo avanti

Nel tentativo di frenare la diffusione di standard di bellezza irrealistici, l’11 giugno il governo del Paese scandinavo ha approvato una legge, passata con 72 voti a favore e solo 15 contrari:

sarà illegale non dichiarare che le foto pubblicate sui social media sono state ritoccate in un qualsiasi modo.

Il Ministero per la famiglia norvegese ha deliberato, con l’appoggio del governo, che le foto pubblicitarie in cui saranno alterate le forme del corpo, o il colore della pelle, o le dimensioni corporee, dovranno essere attentamente etichettate.

Questo coinvolgerà non solo le aziende con i loro post promozionali o le pubblicità, ma anche “semplici” influencer o vip dovranno apporre un’etichetta (che il Ministero provvederà a fornire), nel caso ritocchino la propria immagine.

 

Trasparenza sui social

“Se non avete nulla da nascondere mostratevi senza filtri”, con questo appello la campagna #filterdrop lanciata da Sasha Pallari, attivista e beauty guru, ha colpito nel segno e in Gran Bretagna ha imposto alle influencer di dichiarare l’uso dei filtri per le pubblicità di prodotti cosmetici. Sulla stessa lunghezza d’onda la decisione della Norvegia.

 

Gli influencer in Italia

“Instagram è un social usato per vendere la propria immagine e unocerca sempre di apparire al meglio”, confessa Luca Marchesi. “Ci sono un sacco di applicazioni: levigare la pelle, togliere le occhiaie, snellire il volto”. Un circolo vizioso per Francesco Chiofalo, che ha come conseguenza l’imposizione di un solo standard di bellezza irraggiungibile: “Se ci fate caso, infatti, le influencer si assomigliano un po’ tutte ultimamente”. E loro, come saranno senza trucchi e filtri?

 

Il discorso di Giulia Salemi sui social

Ecco cosa ha detto Giulia Salemi intervistata da Nicolò De Devitiis:

“Adesso sto meglio con il mio fisico, è un processo lento, bisogna iniziare ad amarci e ad imporci agli altri per quello che siamo realmente, non permettere a nessuno di farci sentire inferiori o sbagliati e trovare il coraggio di mostrarci per quello che siamo realmente”.

La Salemi ha poi invitato tutti ad utilizzare meno filtri su Instagram, soprattutto quelli più esagerati, e a mostrarsi per quello che si è davvero, perché siamo belli così come siamo!

“Giulia Salemi è stata l’unica a parlare con onestà, senza nascondersi o ergersi a persona superiore che punta il dito contro gli altri pur sapendo di essere la prima a sbagliare”, tantissimi i complimenti nei confronti dell’influencer italo-persiana.

 

La semplicità di mostrarsi per quel che si è

Tiriamoci fuori da questi schemi pre imposti, mostriamoci per come siamo,

la vita virtuale è effimera e dobbiamo scendere a patti con la realtà.

Basta con le ostentazioni e l’esaltazione di un io che immaginiamo,

mostriamo la nostra vera bellezza, fatta di difetti,

di peculiarità solo nostre che ci rendono unici.