Durante la pandemia, anche i corridori della nazionale di running ricevettero dimostrazioni di violenza. Un periodo, in cui chi praticava running era oggetto di discriminazioni continue. I runner, venivano insultati a voce continuamente ed addirittura sono stati oggetto di sputi.
Basti pensare che questo accadde addirittura alla plurimedagliata Sara Dossena, una delle più importanti maratonete a livello nazionale ed internazionale. Ma la Dossena non fu l’unica, questo purtroppo successe anche ad altri ragazzi mentre praticavano running. Questi spiacevoli avvenimenti furono “una rappresentazione dell’arte dello sport in Italia in quel momento” dichiara l’ultramaratoneta Max Monteforte, intervenuto nella trasmissione “Sport Academy” su Radio Cusano Campus.
Roara – Inizia a correre, è un libro scritto da Marco Raffaelli e Max Monteforte edito dalla purosangue athletic club. Un opera che rappresenta, per gli autori, un racconto del mondo del terzo millennio in cui agli esseri umani è fatto divieto di correre. Nel mondo di Rorara gli uomini sembrerebbero ricongiungersi con quelli che sono i valori della loro esistenza, quelli che alla fine ci rendono identici a noi stessi da due millenni a questa parte, uno di questi: il running
Cos’è Rorara?
“Una suggestione che ci siamo immaginati, soprattutto più particolare se pensiamo che l’abbiamo avute nel 2018 un anno prima della pandemia – racconta Monteforte – ci siamo immaginati questo futuro, dove la cosa più naturale e più bella almeno per me che la pratico da 42 anni, il running, ci veniva impedita, e da li è nato Rorara.”
Chi sono i protagonisti?
C’è uno zoccolo duro di corridori, c’è un allenatore che spinge le persone a continuare a farlo anche se non è consentito fare running. Il nostro è un esercizio di stile, non è un manuale, ma ci siamo divertiti a descrivere la filosofia del running . Sappiamo quanto è bello raccontare il running, ma pensiamo quanto sarebbe brutto se non potessimo farlo.