Mentre si discute di nuovo del reddito di cittadinanza, a Palermo va in scena una protesta di disoccupati. Non vogliono più il sussidio, vogliono lavorare, pure per non sentirsi chiamare più parassiti o fannulloni. Altro che rifiutare le proposte: non hanno mai ricevuto un’offerta. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Reddito di cittadinanza
“Quanto accaduto a Palermo è la conferma di quello che sta accadendo in tutta Italia –ha affermato Orlando-. Il reddito di cittadinanza ha dato un contributo importante a superare situazioni di grande disagio, pensate a cosa sarebbe stata l’Italia se durante il lockdown non ci fosse stato il rdc. Questo rdc è finalizzato da una parte al sostegno economico, dall’altra all’avvio di percorsi lavorativi attraverso i centri per l’impiego che sono di competenza regionale. Lì il percorso si è inceppato, anche per la non sufficiente offerta di lavoro. La conseguenza è che il rdc è sempre più un sostegno economico per sopravvivere di quanto non sia un momento di passaggio in attesa di trovare lavoro”.
Correzioni
“Si pone un problema di correzione dei meccanismi che riguardano lo sbocco lavorativo. Noi abbiamo un tasso di disoccupazione che, a seconda dei settori, va dal 20 al 30%. Si sta un po’ riducendo grazie alla ripartenza del settore edile e quindi grazie a questo contributo siamo arrivati al 14-15%. Bisognerebbe separare nettamente l’aspetto del sostegno economico da quello della ricerca del lavoro”.