Il rave party alle porte di Torino, a distanza di giorni dallo sgombero, continua a destare polemiche. Il raduno illegale ha fatto ballare per tre giorni seimila ragazzi in una fabbrica abbandonata tra Nichelino e Borgaretto. I partecipanti sono arrivati da ogni parte d’Italia e d’Europa (soprattutto Francia e Olanda). Ad alzare la voce gli imprenditori delle discoteche. I locali da ballo hanno riaperto al 50% della capienza e con green pass l’11 ottobre scorso, dopo quasi due anni di chiusura totale, a parte una breve parentesi di qualche settimane nell’estate del 2020. Maurizio Pasca, presidente del SILB-Fipe. Sindacato Italiano dei Locali da Ballo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sul rave party illegale alle porte di Torino

“Sbagliano i sindacati di polizia a dire che non possono intervenire e servono leggi più severe, esiste già una legge che dice che i rave party sono fuorilegge –ha affermato Pasca – E’ ovvio che per contrastare 6mila persone ci vorrebbe un esercito e le forze dell’ordine non sono in numero sufficiente. Credo che bisogna venirne a conoscenza in anticipo sui vari social e bloccarli dall’inizio. Allora forse c’è una non volontà da parte del governo di stroncare questo fenomeno. In questi 3 giorni gli è stato consentito di fare il loro rave”.

La situazione delle discoteche

“Noi dei locali da ballo siamo usciti da un tunnel che è durato circa 20 mesi, stiamo incominciando ad intravedere la luce. – ha spiegato Pasca – Con la riduzione della capienza al 50% è difficile far quadrare i conti. Poi di contro assistiamo a fenomeni come quelli dei rave party a Viterbo e a Torino e chissà di quanti altri non siamo a conoscenza. Negli altri Paesi riescono a bloccare questi fenomeni solo da noi no, dovrebbero spiegare perché.

L’illegalità non riguarda solo i rave party

“Ad Halloween si è ballato dappertutto, noi dobbiamo rispettare le norme perché siamo controllati, mentre gli altri possono fare come gli pare perché i controlli non ci sono. Per noi è difficile lavorare così, invece poi riscontriamo in altri luoghi, come ristoranti, persone che ballano senza mascherina e senza rispettare il distanziamento. Purtroppo si vanno a controllare solo le discoteche”.

La provocazione di Pasca: chi controlla il green pass ai rave party?

“Nelle discoteche vengono controllati i green pass, nel rave party di 6mila persona alle porte di Torino chi è che andato a controllarli? Se le condizioni epidemiologiche lo permetteranno – ha detto il presidente del Silb Fipe – si potrebbe pensare di portare la capienza nelle sale da ballo al 75% e poi al 100% una volta finita l’epidemia. Ovviamente siamo molto attenti anche alla tutela della salute dei nostri clienti”.

Sulla carenza del personale

Dopo 20 mesi di chiusura chi lavorava all’interno di una discoteca ha dovuto trovarsi un altro lavoro. Inoltre col reddito di cittadinanza per molti è meglio stare a casa a bivaccare piuttosto che andarsi a cercare un lavoro”.