Due autrici, due libri e due grandi storie di “follia”: “L’altra verità. Diario di una diversa” di Alda Merini e “Il ballo delle pazze” di Victoria Mas.
“L’altra verità. Diario di una diversa” è la prima opera in prosa, a carattere autobiografico, della scrittrice italiana Alda Merini, pubblicata dall’editore Scheiwiller nel 1986. L’opera è composta sotto forma di diario, di lettere e di qualche verso. Narra l’esperienza vissuta dall’autrice internata in manicomio. Pur essendo scritta perlopiù in prosa, l’opera è attraversata da una dimensione profondamente lirica.
Alda Merini ci narra con estrema lucidità i suoi dieci anni trascorsi al Paolo Pini di Milano. Fu ricoverata per la prima volta giovanissima, nel 1964, quando era “poco più di una bambina”. La causa: un esaurimento che si era aggravato a seguito della morte della madre e delle incomprensioni con il marito. La Poetessa parlando della sua esperienza nel manicomio, regala ai lettori un racconto profondo, emotivamente intenso e coinvolgente. Il ritmo è affidato ad una scrittura snella, rapida ed essenziale, senza fronzoli di mezzi linguistici.
Un alternarsi di orrore e solitudine, di incapacità di comprendere e di essere compresi, in una narrazione che nonostante tutto è un inno alla vita e alla forza del “sentire”.
“Il ballo delle pazze” è il titolo dell’esordio letterario di Victoria Mas pubblicato da E/O Edizioni ma era anche un evento mondano di fine Ottocento atteso con bramosia dalla crème parigina. Un romanzo storico con una narrazione femminile e femminista.
Parigi, 1885. “Il ballo delle pazze” ha luogo alla Salpêtrière, l’ospedale psichiatrico dove venivano rinchiuse donne ritenute alienate. Alcune “pazze” lo erano davvero, per ragioni mediche o per traumi subiti nella vita. Ma in molti altri casi le alienate erano solamente donne ritenute scomode, indipendenti, dalla mente aperta e curiosa e quindi abbandonate nell’istituto da padri e mariti.
La trama del libro di sviluppa intorno alla storia di due personaggi: Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché troppo bizzarra e anticonformista, e Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto.
A sconvolgere e trasformare la loro vita sarà proprio il “ballo delle pazze”. Il ballo mascherato che si tiene ogni anno e a cui viene invitata la crème di Parigi. In quell’occasione, mascherarsi farà cadere le maschere…
Per saperne di più rivedi la seconda parte della puntata di ieri di Restart 264 con la bookgrammer Silvia Sbaraglia.