Che la lotteria degli scontrini non abbia riscontrato l’interesse dei consumatori è un dato di fatto, confermato dai numeri resi noti dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni. Ad oggi “a fronte di 5,9 milioni di codici rilasciati a 4,7 milioni di utenti – ha detto Freni – gli esercenti che trasmettono i dati della lotteria sono solo il 26,8% del totale (ovvero 369.000 su 1.320.000)”
Italia, paese di scommettitori
Secondo le ricerche più recenti, in Italia giocano d’azzardo e scommettono almeno 34 persone su 100. Di queste il 23,4% partecipa a concorsi a premio come Gratta e Vinci e lotterie mentre un buon 17% ama dedicarsi a Lotto e Superenalotto. I restanti si concentrano su video-poker, slot, corse, scommesse sportive casino online. Allora perché la Lotteria degli scontrini che promette vincite facili, senza sforzi economici, non è riuscito a decollare?
Le ragioni del flop
Il concorso, fin dalla sua partenza, ha riscontrato ostacoli e difficoltà in molte zone del paese. Numerosi i negozianti che non hanno adeguato i registratori di cassa, per carenza di tecnologia o connessione o per le difficoltà nell’affrontare le spese di aggiornamento software. Inoltre la bassa probabilità di vincita, 1 su 53 milioni, allontana e disincentiva i consumatori, molti dei quali non conoscono la lotteria e continuano a preferire il contante ai pagamenti elettronici.
Il vero problema, secondo l’associazione di consumatori Codacons , risiede nelle difficoltà che ancora oggi i cittadini incontrano nell’effettuare pagamenti con carte di credito e bancomat. E sulla possibilità, avanzata oggi dal sottosegretario Freni, di realizzare estrazione istantanee della Lotteria per aumentare l’appeal dell’iniziativa, il presidente del Codacons Carlo Rienzi incalza: “Il problema non è certo la Lotteria degli scontrini, misura che sulla carta potrebbe aiutare a combattere l’evasione, ma gli ostacoli che ancora oggi molti esercenti oppongono ai pagamenti elettronici. Sono ancora numerosi in Italia negozi, bar ed esercizi vari che rifiutano di far pagare i consumatori con carte o bancomat. E questo perché le norme sull’obbligo di Pos che si sono succedute negli anni, ultima quella entrata in vigore a luglio del 2020, non prevedono alcuna sanzione nei confronti di esercenti e professionisti che rifiutano i pagamenti elettronici”.
“La Lotteria dello scontrino non serve a nulla se poi lo Stato consente agli esercizi commerciali di violare le disposizioni, lasciando agli esercenti la facoltà di scegliere se accettare o meno i pagamenti con carta o bancomat” – conclude Rienzi.