4 Novembre, si onorano gli eroi delle Forze Armate
IV Novembre: la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale: il completamento del processo di unificazione risorgimentale che permise all’Italia l’annessione di Trento e Trieste. Ecco perché per il nostro Paese, la “Grande Guerra” è considerata la “quarta guerra d’indipendenza”.
Il “Bollettino della Vittoria” del IV Novembre 1918. Si tratta del documento ufficiale scritto dopo l’armistizio di Villa Giusti con cui il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, annunciò, la resa dell’Impero austro-ungarico e la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. Il bollettino originale è esposto nel Museo risorgimentale Duca d’Aosta presso il Castello di Sanluri in Sardegna.
Bollettino letto dal generale Diaz ma scritto da un altro alto ufficiale del Regio Esercito. Il suo autore materiale, infatti, fu il generale Domenico Siciliani, capo dell’Ufficio stampa del comando supremo. Analogamente venne redatto, dall’ammiraglio Paolo Thaon di Revel, comandante supremo della Regia Marina, il “Bollettino della Vittoria Navale”. Mentre, non fu mai redatto un bollettino per le forze aeree, visto che queste ultime facevano capo al Servizio Aeronautico, reparto destinato agli aeromobili del Regio Esercito: la Regia Aeronautica, terza forza armata del Regno d’Italia, fu infatti istituita solo nel 1923, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Oggi dalle 16 alle 17.30, la vittoria di Vittorio Veneto e i fatti del 3 e 4 novembre 1918 verranno approfonditi da Fabio Camillacci a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus.
Ogni anno, il 4 novembre, le istituzioni italiane celebrano l’avvenimento con la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Fino al 1976, il IV Novembre fu Festa Nazionale in Italia, poi, con la legge numero 54 del 5 marzo 1977, la ricorrenza è stata resa “festa mobile”, con le celebrazioni che a oggi hanno luogo, alla prima domenica di novembre.
Il testo integrale del “Bollettino della Vittoria” dopo la battaglia di Vittorio Veneto. Intestazione: “Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12; Bollettino di guerra n. 1268”. Il testo: “La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d’Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L’Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni e nell’inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza”.