Ultima notte a Soho arriverà nei cinema italiani tra pochi giorni e Edgar Wright ha svelato i film che lo hanno ispirato a diventare regista

Dopo la positiva accoglienza al Festival di Venezia, Ultima notte a Soho si prepara ad arrivare nei cinema italiani.
Il thriller con venature horror racconta la vicenda di Eloise, aspirante stilista appassionata dalla Swinging London che scopre di avere una misteriosa connessione con una cantante dell’epoca, Sandy, che la porta di notte a vivere proprio nella Londra degli anni ‘60.

Ultima notte a Soho: tra Dario Argento e Alfred Hitchcock

Alfred Hitchcock e il suo cinema sono chiaramente un punto di riferimento per Ultima notte a Soho. Tuttavia a Venezia, dove il film è stato presentato in anteprima, Wright ha dichiarato che questa sua ultima opera rende omaggio anche ad altri registi che hanno accompagnato la sua formazione, tra cui i ‘nostri’ Dario Argento e Mario Bava. “Volevo realizzare una versione londinese dei loro thriller”, ha detto il regista nella conferenza stampa di presentazione alla Mostra del Cinema.

Edgar Wright svela il momento in cui ha deciso che sarebbe diventato un regista

Edgar Wright ha partecipato a un Reddit AMA (Ask Me Anything), nel quale invitava gli utenti a chiedergli qualsiasi curiosità sulla sua carriera o sul suo film.
I fan conoscono bene la passione per il cinema di Wright, e così uno dei partecipanti gli ha chiesto quale film avesse visto più volte nella sua vita. Il regista ha risposto di non poterlo dire con esattezza, ma che sicuramente si trattava di uno tra 2001: Odissea nello Spazio, L’aereo più pazzo del mondo, Un lupo mannaro americano a Londra, This is Spinal Tap, Il fantasma del palcoscenico o Carrie – Lo sguardo di Satana.
Wright ha poi raccontato il momento in cui ha capito che avrebbe intrapreso la carriera da regista. “Il cinema mi ha sempre interessato molto e ho voluto far parte di quel mondo da quando ero ragazzino”, ha esordito. “Ma l’illuminazione – prosegue Wright – arrivò a 14 anni, quando vidi in televisione il documentario The Incredibly Strange Film Show. In particolare, un episodio che raccontava come Sam Raimi avesse realizzato La casa a poco più di vent’anni, dopo aver girato alcuni cortometraggi con i suoi amici. Credo di essere saltato in piedi e di aver detto a me stesso che quello era ciò che avrei fatto nella mia vita”.

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