Informazione e covid, tra ansia e bufale, gli esperti si chiedono dove hanno reperito le notizie gli italiani in questi difficili mesi di pandemia?

A questa domanda ha risposto il rapporto Ital Communications-Censis, che racconta come oltre 50 milioni di italiani si sono approcciati in questi mesi ai mezzi di informazione: 29 milioni si sono ritrovati a leggere notizie su web e social che poi si sono rivelate false o sbagliate. La comunicazione confusa sul virus ha veicolato paura per il 65% degli italiani. È stata una comunicazione “sbagliata” per il 14,1% dei giovani tra i 18-34 anni e pessima per il 14,6% dei millennial.Le hanno cercate un po’ ovunque: tv, radio, stampa, ma anche sulle nuove piattaforme digitali. In 38 milioni, comunque, hanno scelto i media tradizionali

Così, secondo il Rapporto, la comunicazione confusa sul virus ha veicolato paura per il 65% degli italiani, è stata confusa (49,7%), ansiogena (39,5%), eccessiva (34,7%) e solo per il 13,9% equilibrata. Dati che portano a una riflessione sia in ordine alle modalità con le quali è stata strutturata e gestita la comunicazione, sia in ordine alle distorsioni volontarie e involontarie registrate nel discorso pubblico.
Dati alla mano, dalle ricerche degli italiani, emergono tre aspetti nella comunicazione:
Si evidenzia innanzitutto la presenza di una pluralità di emittenti del processo comunicativo, con un ruolo preminente del Presidente del Consiglio. Nell’ambito di tale condizione, peraltro, abbiamo assistito a una prima fase in cui il conflitto tra livelli territoriali (soprattutto Governo e Regioni) è stato soprattutto istituzionale e ad una seconda fase in cui il conflitto è diventato anche comunicativo.
 Nel nostro Paese il discorso pubblico sembra essere stato quasi monopolizzato dal punto di vista “sanitario” sulla pandemia, con ricadute negative per la scelta delle priorità programmatiche e per un’analisi più completa dell’impatto della pandemia stessa.
 Si continua ad osservare un conflitto difficilmente risolvibile tra l’esigenza di una comunicazione scientifica di alto livello e la media logic che domina il giornalismo mainstream e soprattutto il mondo dei social media.