Il benessere psicologico è un concetto complesso, una condizione fluida, che cambia negli anni.

Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di indagare per definirne le caratteristiche e comprendere quali fossero le strade più efficaci per raggiungerlo.

Cosa vuol dire “benessere psicologico”?

Il benessere psicologico è una condizione di equilibrio fra la persona con i suoi bisogni e le sue risorse, e l’ambiente in cui vive. Si tratta di una condizione in continuo mutamento, il cui equilibrio è il risultato di una valutazione che la persona fa della propria qualità di vita, e dipende da numerosissimi fattori individuali, relazionali e ambientali.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il benessere psicologico come una condizione in cui “l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”.

PROSPETTIVA EDONISTICA ED EUDAIMONICA

Nel corso del tempo gli studiosi hanno considerato il benessere psicologico da due diverse prospettive: edonistica ed eudaimonica.

Secondo il primo approccio, il benessere e la felicità coincidono con la ricerca del piacere, inteso come insieme di sensazioni ed emozioni positive.

Dal punto di vista eudaimonico, invece, è possibile raggiungere il benessere attraverso una conoscenza autentica di sé, che permetta la migliore espressione di sé e dei propri scopi di vita.

UN MODELLO DI BENESSERE PSICOLOGICO

Carol Ryff, psicologa e docente presso l’University of Wisconsin-Madison, è una delle principali esperte internazionali nell’ambito del benessere psicologico. Per anni ha revisionato e studiato le definizioni che filosofi e psicologi hanno sviluppato in merito al concetto di benessere psicologico, osservandone le differenze e le convergenze.

Carol Ryff ha proposto un modello multidimensionale del benessere psicologico e identifica sei elementi fondamentali.

AUTONOMIA: capacità di essere indipendenti, di sviluppare un pensiero autonomo rispetto alle pressioni sociali, di valutare se stessi in base ai propri standard.

PADRONANZA DEL CONTESTO: riuscire a padroneggiare l’ambiente in cui si vive, cogliendo le opportunità e fronteggiando le avversità, in base ai propri valori.

CRESCITA PERSONALE: sentirsi in continuo sviluppo e in grado di esprimere il proprio potenziale, rimanendo aperti a nuove esperienze.

RELAZIONI POSITIVE: costruire delle relazioni affettive e sociali basate sulla fiducia, sul calore, sull’intimità, sull’empatia e sulla reciprocità.

SCOPI DELLA VITA: sentire di direzionare le proprie energie verso degli scopi definiti, che diano un senso alla propria vita, in continuità tra passato e presente.

ACCETTAZIONE DI SÉ: mantenere un atteggiamento positivo verso se stessi, riconoscendo e accettando pregi e difetti.

 

Quando si può affermare che siamo in uno stato di benessere psicologico?

Per affermare che siamo in uno stato psicologico ottimale, occorre fare un’analisi delle nostre abitudini quotidiane, se siamo in grado di affrontare la vita con un grado di serenità  e ottimismo che ci consente di fronteggiare le difficoltà e le sofferenze mantenendo un atteggiamento positivo con noi stessi e con gli altri. Quando stiamo bene, ci riconosciamo in ciò che facciamo e consideriamo i nostri comportamenti come soluzioni adeguate agli eventi della vita con cui ci confrontiamo.

Cosa può compromettere uno stato di benessere psicologico?

Il nostro benessere psicologico può venire compromesso quando la nostra serenità, per un motivo o per un altro, viene a mancare. Tali motivi possono essere di varia natura e di diverso livello di gravità; alcuni possono essere molto gravi, altri potrebbero addirittura sembrare banali ad una prima impressione, ma sono comunque in grado di minare il nostro benessere in modo consistente. In linea di massima, è normale che la vita di tutti noi presenti delle difficoltà; in molti casi esse fanno parte della vita stessa.

Se si percepisce un senso di insoddisfazione o malessere può essere utile prendersi del tempo per riflettere su quali siano i propri bisogni, le proprie finalità e le difficoltà principali, così come le risorse che si possono mettere in campo per affrontare le diverse situazioni.

E’ possibile trasformare anche un momento di crisi in un’opportunità di crescita personale e resilienza.