“Il sesso vende”. Questo, per decenni, è stato il mantra che ha guidato il lavoro delle agenzie di pubblicità di tutto il mondo. Gli esempi sono centinaia, basta fare una veloce ricerca in rete per trovarne a bizzeffe.
Sarà capitato a tutti di vedere annunci pubblicitari degli anni ’50 con donne e uomini rappresentati rispettivamente nei ruoli di succube/casalinghe preoccupate solo dalla cena o dal bucato e padri di famiglia/padroni del mondo che portano il pane a casa. Oggi non verrebbe in mente a nessuno di proporre annunci di questo tipo ma gli stereotipi di genere ci tengono ancora compagnia.
Certo, rispetto a qualche anno fa la situazione è migliorata, ma questo non significa che le pubblicità sessiste siano scomparse. Eppure, secondo uno studio condotto dell’Università di Padova e Trieste, al corpo nudo e sessualizzato di donne e uomini non corrisponderebbe tout court un aumento sensibile delle vendite.
E se da questi risultati si evince che un cambiamento di paradigma è partito proprio dalla società, anche la politica sta facendo la sua parte. Nel nuovo Dl Infrastrutture infatti, tra i numerosi emendamenti approvati, ce n’è uno che va proprio in questa direzione imponendo lo stop ai manifesti pubblicitari sessisti, discriminatori e violenti nelle strade e nelle piazze delle città.
Nella puntata di oggi di Restart 264, Aurora Vena e Lorenzo Capezzuoli Ranchi intervisteranno una delle relatrici di questo emendamento: l’On. Raffaella Paita, deputata di Italia Viva e Presidente della Commissione Trasporti. Inoltre il prof. Mauro Ferraresi (Sociologo della comunicazione e dei consumi presso l’Università IULM) analizzerà come sta cambiando il mondo della pubblicità e se questo mondo riuscirà definitivamente a fare a meno di modelli stereotipati.
Appuntamento alle 18.30 su Cusano Italia TV (ch. 264 dtt) o in streaming sul sito.