In base ai dati raccolti da Consumerismo no profit, associazione indipendente di consumatori, e alle denunce delle organizzazioni di settore, frutta e verdura sono i generi alimentari che stanno subendo i rincari più pesanti. I maggiori costi della logistica, tra caro-energia e carburanti alle stelle e problemi climatici hanno prodotto aumenti dei listini che raggiungono il +70% per le banane, +60% per i funghi, +35% per le patate, +25% pere e zucche.

Gli aumenti generali colpiscono direttamente le tasche dei cittadini diminuendo il potere d’acquisto per moltissimi beni necessari come la pasta che sale del 30), il pane in aumento del 10%, latte e carne per i quali l’incremento è del 5%

Gli aumenti, denuncia Consumerismo No profit, si registrano anche per vini e bevande, a causa dei maggiori costi di imbottigliamento legati agli aumenti dei costi di vetro, carta, legno. Alla luce di tutto questo anche il costo della tazzina al bar potrebbe presto raggiungere quota 1,50 euro, a causa delle quotazioni del caffè rincarate del +80% sui mercati internazionali.