Ha fatto molto discutere e ha suscitato indignazione la manifestazione anti Green pass di sabato scorso a Novara, durante la quale un gruppo di dimostranti ha sfilato con divise e pettorine che ricordavano quelle dei deportati nei lager nazisti. Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha commentato l’episodio ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Manifestazione no Green pass Novara
“Il tema è perché strumentalizzare la Shoah per rivendicare dei diritti o delle richieste? Si sta compiendo un atto scellerato e grave, che offende la memoria e la coscienza civile di un Paese intero, che riconosce nella Shoah la più grande tragedia dell’umanità –ha affermato Dureghello in merito ai paragoni tra Green pass e Shoah-. Bisogna interrogarsi se questo non sia altro che un modo per ottenere visibilità. Non è sufficiente obiettare che si tratta di libertà di opinione e di manifestazione, non c’è libertà di opinione nel momento in cui si offende, si nega una tragedia come quella dell’Olocausto, questo è un reato previsto dalla legge Mancino, come ha ben spiegato il Prof. Flick”.
Visibilità
“Dobbiamo interrogarci sia su come impedire che questo si possa ripetere, ma anche su quanto siamo noi a fare da eco e da cassa di risonanza all’utilizzo di questa metodologia. Non si può banalizzare una pagina terribile della storia dell’umanità, qui si sta bestemmiando. Vogliamo presidiare affinché questo non accada o vogliamo farci trascinare aprendo questi varchi nel delirio dell’oblio? Questo è il tema”.