Spesso ci si mette l’uno davanti all’altro per trovare il senso delle cose. Una seduta psicoterapeutica, una chiacchiera con un amico, un segreto da confessare. Il senso, a volte, lo si trova, ma quando si ha davanti Tom Brady è difficile trovarne il vero significato. I Tampa Bay avanzavano e un signorotto, Tom Brady, prendeva a calci la leggenda che si era già costruito. Un altro Super Bowl. Il settimo. Facciamo un passo indietro.

Prendere a calci la leggenda non è un modo per insultarla, ma semplicemente per non sopirla. “Senti bello, qui puoi fare ancora di più”. Ed ecco che l’ha fatto. Fortissimamente ha voluto e fortissimamente ha vinto. Primi di febbraio del 2021. Tom Brady vince ancora. Ha vinto il settimo Super Bowl nella sua carriera leggendaria, il settimo a 43 anni “suonati”. Alle fine le ha suonate lui ai Kansas City Chief, portando i Tampa Bay Bucaneers a vincere il secondo Super Bowl nella loro storia.

Due Super Bowl per Tampa Bay, sette per Tom Brady. Pensate che i Pittsburgh Steelers e i New England Patriots detengono il primato per titoli vinti. Entrambe si trovano a quota sei. Tom Brady, che non è una franchigia né, tanto meno, personifica più uomini, ne ha vinti sette. Facendo un gioco di ponte, ha vinto più Super Bowl lui da solo che le franchigie che gli stanno dietro. Senti che bel vento.

Voglio trovare un senso a questa sera
Anche se questa sera un senso non ce l’ha

Vasco Rossi – Un Senso

Settimo titolo. Quinta volta Mvp. Tom Brady. Ho cercato a lungo di dare un senso a tutto questo, cercando di capire cosa spingesse un uomo a fare tutto questo da solo. Qui i limiti non sono soltanto superati, sono proprio surclassati. Ha fatto tutto Tom Brady, che ora è il nuovo soprannome per indicare il sostantivo “leggenda”. Son rimasto col dubbio, ma ora l’ho capito. Quest’uomo non ha senso ed è proprio bello per questo.