Lo spettro dei disturbi alimentari

I disturbi alimentari correlati alla psicologia consistono in disfunzioni del comportamento alimentare e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicologico.

Più del 95% di coloro che si ammalano sono donne, anche se negli ultimi anni l’attenzione ossessiva per il peso e il ricorso a comportamenti alimentari drastici e squilibrati sono sempre più frequenti anche in età adulta e negli uomini. «Si tratta di una vera e propria epidemia sociale: le persone che muoiono vittime di anoressia, bulimia e di altri disturbi di questo tipo sono più di 3 mila».

classificazione

I disturbi dell’alimentazione generalmente più diffusi sono:

Anoressia nervosa

Bulimia nervosa

Disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED)

 

Ci sono però alcuni aspetti che incidono su questi disturbi

gli aspetti

Gli aspetti sociali sono una grande area da prendere in considerazione, e da non sottovalutare. Infatti esistono nel contesto sociale numerose convinzioni riguardo il peso e le forme corporee derivanti da regole culturali e di costume; in una cultura che premia la magrezza e conferisce spesso ad essa il sinonimo di accettabilità e amabilità è ipotizzabile che persone con bassa autostima, difficoltà nelle relazioni ed elevata ansia sociale sviluppino questo tipo di disturbi intraprendendo una dieta per ottenere l’approvazione sociale. Naturalmente ciò non significa che la nostra cultura sia la responsabile di tutto, ma possiamo affermare che alcune caratteristiche di essa possono rappresentare dei fattori di rischio per le persone più vulnerabili.  Per molte persone che soffrono di bulimia, la preoccupazione per il peso e le forme corporee ha enorme significato.

come uscirne

Poiché il loro “valore personale” spesso è in stretta relazione con il loro corpo.

Per affrontare i disturbi alimentari è fondamentale essere consapevoli del problema, questo è il primo passo per uscirne. Poi, è importante parlarne con qualcuno a cui si è vicino. Secondo approcci psicoterapeutici il disturbo non appartiene in senso stretto solo al singolo, ma al sistema familiare, per cui molte terapie prendono in carico tutta la famiglia.