La riduzione dello spreco alimentare è uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, nello specifico nel 12esimo, che auspica appunto il conseguimento di modelli di consumo e di produzione sostenibili.
La Commissione europea definisce lo spreco alimentare come «l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che – per ragioni economiche, estetiche o per la prossimità della scadenza di consumo – sono destinati a essere eliminati o smaltiti.
Le principali necessità
Sono 1.6 miliardi le tonnellate di cibo che vengono sprecate ogni anno (dati Fao). Un terzo della produzione alimentare globale.
Il settore alimentare è responsabile del 30% circa del consumo di energia globale e del 22% delle emissioni totali di gas serra.
È causa della degradazione del suolo e delle acque, attraverso un utilizzo sempre meno sostenibile delle risorse naturali alla base della fornitura di cibo.
In questo senso, lo spreco incentiva questi fenomeni, aggravando notevolmente i danni ambientali e causati dal settore.
Lotta allo spreco alimentare
Non sprecare è fondamentale per salvaguardare il pianeta.
In Italia molte iniziative sono portate avanti anche dal punto di vista normativo: la legge n. 166/2016 (“legge Gadda”), che prevede una serie di misure volte a incentivare la redistribuzione delle eccedenze di cibo e farmaci per finalità di solidarietà sociale, tramite semplificazioni burocratiche, sgravi fiscali e bonus per i donatori (enti pubblici, imprese e cittadini).
Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità degli italiani verso gli sprechi alimentari. In base a quanto riportato da Repubblica il 62% dichiara di controllare sempre le scadenze dei prodotti agroalimentari, il 48% investe tempo per fare dettagliate liste della spesa per comprare solo il necessario. Più di un italiano su quattro (29%) fa più volte la spesa in settimana per evitare di accumulare troppi prodotti in casa.
Sicuramente si sono fatti molti passi avanti. E’ necessario un continuo impegno per migliorare le nostre abitudini rendendo le nostre scelte sempre più sostenibili ed etiche.