Mentre il DDL Zan è stato affossato in Senato con il voto segreto e la felicità di molti politici che hanno esultato in aula, la Regione Lazio ha avviato da qualche settimana il proprio iter. Il testo incardinato nella IX Commissione Pari opportunità è la sintesi organica di quattro diverse proposte precedentemente presentate e unificate dal gruppo di lavoro: all’interno della proposta “spiccano gli interventi per la protezione, l’accoglienza e il sostegno psicologico alle vittime di atti di discriminazione e violenza, come l’opportunità per la Regione di costituirsi parte civile nei processi, ma anche – ha spiegato la presidente della commissione Eleonora Mattia che è intervenuta a Un Giorno Da Ascoltare su Radio Cusano – responsabile delle politiche attive del lavoro, campagne di sensibilizzazione e diffusione di una cultura del rispetto.
COSA PREVEDE LA LEGGE
La bozza di legge prevede tra gli strumenti operativi un Ufficio per la prevenzione, il contrasto e l’assistenza alle vittime di discriminazioni e un Fondo di solidarietà loro destinato, oltre all’istituzione di un Osservatorio regionale contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Non solo: tra e misure di sostegno, il Lazio vuole anche favorire la realizzazione di strutture residenziali e centri servizi per quanti siano allontanati dalla famiglia di origine per ragioni legate al proprio orientamento sessuale o all’identità di genere. Un piano di interventi e azioni riguarderà anche l’assistenza alle vittime, con un impegno particolare della Regione a livello di formazione del personale regionale, incluso quello sanitario.