La comunità ebraica di Milano risponde a chi paragona il green pass ai campi nazisti
Circa 200 persone si sono radunate ieri sera davanti al Memoriale della Shoah di Milano, per manifestare contro il corteo ‘No Green Pass’ tenutosi a Novara. In quell’occasione ormai tristemente nota alcune persone sono scese in strada per protestare contro il green pass, vestite con le pettorine che venivano assegnate ai deportati nei campi di concentramento.
Il presidio di ieri è stato organizzato dalla Fondazione del Memoriale, dalla Comunità ebraica meneghina e dalla Comunità di Sant’Egidio, e che ha visto la partecipazione di diversi esponenti politici della città. Tra la folla anche Alessandro Cecchi Paone, il figlio di Liliana Segre e il presidente dell’Anpi meneghino Roberto Cenati. “Un dovere civile essere qui- prende la parola Fontana- anche perché la Regione Lombardia ritiene assolutamente inaccettabile quello che è stato fatto”.
L’assessore milanesi al Welfare e alla Cultura del Comune di Milano ha detto alla Dire che è molto importante “contrastare questa banalizzazione di ciò che è avvenuto e del male”. Fondamentale per l’assessore “non sottovalutare il rischio di questa banalizzazione con discorsi che mettano tutto sullo stesso piano”, in quanto “è inaccettabile fare riferimenti come quelli visti in questi giorni”. E la politica “non deve cavalcare in nessun modo questo malcontento
Al presidio anche l’ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo: “Ho sempre sottolineato la mia vicinanza alla comunità ebraica, sia come medico sia nell’ambito del sociale- sottolinea il pediatra e consigliere comunale del centrodestra- ma oggi è importante essere qua perché la comunità ribadisce come non si possa mettere insieme una problematica tipo quella dei novax con quello che è stato lo sterminio degli ebrei durante la guerra”. Quindi, l’auspicio dell’ex candidato è che la gente possa crescere “mentalmente e culturalmente”.
Sul palchetto allestito davanti al Memoriale ha voluto dire la sua anche il senatore del Pd Emanuele Fiano: che annuncia che in settimana proporrà una mozione “per aumentare le ore di storia che si studiano alle superiori”, nella speranza che la firmino “tutte le forze politiche”. Pur non presente fisicamente, anche Liliana Segre ha voluto inviare un messaggio letto davanti la platea da uno degli organizzatori: “Quella gente è proprio fortunata, hanno mimato una sofferenza senza viverla e senza saper cosa hanno passato quelle persone”.
Fonte Dire