Bayern Monaco delle meraviglie: non smette mai di giocare, di combattere, di segnare. Finalmente Juventus, che concede segnali europei
La squadra bavarese si permette il lusso di tenere Muller in panchina per 71 minuti, prima di farlo entrare in campo. Tanto ci pensa il grande quanto redditizio Lewandowski, che ne segna da solo 3 al Benfica, sommerso per 5-2, in replica alla gara d’andata
Essere tifosi del Bayern è un lusso non concesso a moltissimi, in Europa. Mentre il Barcellona, che fatica maledettamente, anche a Kiev, per risultare calcisticamente credibile, è fatto di azionariato popolare, come si può non stimare chi gioca fino al triplice fischio dell’arbitro? E questo accade sia nella Serie A teutonica quanto nella sede continentale.
Il Bayern, espressione più autorevole e vincente, della Germania, prima dell’Ovest e poi riunificata dopo il 1989, ha saputo perdere anche di fronte a discutibili arbitraggi, vedi Cakir pro-Real Madrid. Ma ha anche saputo costruire intorno al proprio prodotto calcistico una grande stima da parte degli avversari sommersi di reti. Pensate proprio ai catalani, che ne hanno incassati 8!, alla Roma, 7, a tutte quelle squadre che si vedono scappare i Kimmich, i Goretzka, i Muller, i Sané, i Lewandowski. O semplicemente Neuer che sa giocare con i piedi a Calcio come il migliore, tra i liberi. Visto che la Germania, da tanti anni, il più forte, tra i liberi del Nord Europa, tale Beckenbauer, lo ha messo dietro a una scrivania.
Il Bayern sa attaccare, sempre. E ne segna 5 al Benfica, maltrattato, dal 70′ in poi, anche davanti al pubblico lusitano.
Le altre latitudini di Coppa Campioni – Un Chelsea ridotto da 4 assenze tra le quali spiccava quella di Lukaku, ha espugnato di misura Malmoe per 1-0. Il gol decisivo è stato segnato dal talentuoso Ziyech, autore di una partita in cui si è saputo mettere a disposizione della squadra.
I tre punti londinesi hanno saputo ottenere l’effetto sperato. Quello di mettere pressione alla Juventus impegnato poco dopo davanti a pubblico e dirigenti amici al cospetto dello Zenit San Pietroburgo. Dopo 11 minuti Paulo Dybala firmava il vantaggio bianconero che cercava di ribaltare i tanti dubbi emersi in campionato.
La squadra di Massimiliano Allegri si è fatta recuperare prima di rientrare negli spogliatoi. Poco male, se sul tiro di Karavaev ci ha provato Bonucci, a opporsi, beffando il suo stesso portiere. Un gran secondo tempo ha permesso ai calciatori della Vecchia Signora di scavare la bella differenza finale, con un 4-2 che rimette le cose a posto anche nell’ottica del passaggio al secondo tDybala, su rigore, Chiesa, e Morata. Un centravanti, quest’ultimo, al quale non potrebbe rinunciare nessuno, per talento, senso della posizione, esperienza internazionale.
Tra le sfide più intriganti quella di Bergamo tra Atalanta e Manchester United, già in gara-1 molto combattuta. In terra inglese i ragazzi di Gasperini erano arrivati a condurre sul 2-0 salvo venire ripresi e superati nel finale. Questa volta ad aprire le danze è stato Josip Ilicic. L’1-1 arriva da Cristiano Ronaldo nel recupero del primo tempo. E quando la Dea pensa di avercela fatta, stavolta, Palomino manda in gol Zapata al 56′, è ancora CR7, passaggio di Greenwood, al 91′, a far storcere la contabilità e il buonumore al Gasp! Termina 2-2.
Villareal-Young Boys è stata ben più tattica del previsto, a giudicare dal contenuto numero di conclusioni verso le due porte. Capoue apre le marcature nel primo periodo, Danjuma firma il raddoppio nella ripresa. E ora gli iberici sono a 7 punti, i medesimi del Manchester United, contro i 5 dei neroazzurri orobici. Sarebbe una beffa, non qualificarsi, per non aver avuto la giusta attenzione difensiva e la dovuta benzina, nei due confronti con la realtà britannica.
La Spagna prova a donare un sorriso europeo alle vicende calcistiche internazionali. E’ Lucas Ocampos a segnare al quarto d’ora per la gioia del Siviglia e a spese dei Campioni di Francia del Lilla. In quanti avrebbero scommesso su rimonta e sorpasso? E’ accaduto, l’1-1, grazie al rigore di David (43′) poi Ikone (51′) ha ribaltato le sorti facendo vacillare i sogni della squadra di casa.
Ora Salisburgo guida il raggruppamento specifico con 7 punti, nonostante la sconfitta patita in terra tedesca. Infatti il Wolfsburg e ilì Lilla sono davanti con 5 punti a un Siviglia che, con 3 sole “lunghezze”, rischia una clamorosa eliminazione. Baku apre il tabellino per i lupi biancoverdi di Germania, Wober pareggia per la grande squadra del calcio d’Austria. Nmecha, già in rete in campionato, di recente, sigla il 2-1 del vitale successo per il Wolfsburg!
Capitolo triste a parte, merita il Barcellona, che si aggrappa a Fati, al 70′, per andare a vincere sul campo della rappresentante ucraina. Chi era abituato ad avere la bocca buona, in terra di Catalogna, si dovrà accontentare del panino al salame. O al più, alla mortadella. Come è triste, Venezia…