Il teatro, e più in generale l’arte, può essere da supporto all’argomentazione scientifica per tradurre nella quotidianità delle persone le problematiche legate all’ambiente, al clima e alla tutela e cura del nostro pianeta? Per approfondire questo interrogativo, mercoledì 3 novembre alle ore 16 allo Spazio Rossellini di Roma si terrà l’incontro “Come ci prendiamo cura del nostro pianeta?” inserito nel progetto ? ?ℝ??ℕ ???? | ?????? & ????????.

L’incontro è organizzato in collaborazione con Dominio Pubblico, associazione culturale che attiva progetti di audience development e community engagement per spettatori e spettatrici Under 25, per dotare loro degli strumenti necessari per orientarsi nel panorama culturale romano e nazionale.
Interverranno Lorenzo Galileo Sciarretta Delegato del Presidente alle Politiche Giovanili della Regione Lazio; Patrizia Menegoni e Maria Sighelli di ENEA Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile; per il progetto Politico Poetico, per un nuovo patto tra teatro, adolescenti e città Andrea Paolucci condirettore del Teatro dell’Argine e Giuseppe Rossano studente partecipante al progetto Politico Poetico; per The Science Zone Noemi Massetti e Michele Costa, per il Teatro compagnia Dynamis e Mulino Ad Arte.

Nei due giorni successivi invece, da giovedì 4 a sabato 6 novembre, alle ore 19 allo Spazio Rossellini di Roma, il polo culturale multidisciplinare della Regione Lazio, gestito da ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio, va in scena “Il grande giorno” del regista Daniele Ronco prodotto dalla Compagnia Mulino ad Arte di Torino.
Uno spettacolo inserito nel progetto artistico dedicato all’Ambiente ideato da Katia Caselli non solo per sensibilizzare il pubblico, ma anche per condividerne con esso l’importanza e le criticità dell’argomento.
La messinscena dello spettacolo avviene attraverso la formula del Teatro a Pedali con quattordici Bike capaci di generare energia elettrica. Grazie a questo originale sistema il pubblico vivrà un evento esperienziale in cui potrà contribuire a illuminare la scena teatrale pedalando in sella ai bici-generatori.

“L’idea di parlare di sostenibilità ambientale nasce dalla riflessione che mi ha accompagnato nei mesi successivi alla morte di mio nonno, – spiega il regista Daniele Ronco – una persona che mi ha insegnato tanto e che stimo infinitamente per la condotta di vita esemplare tenuta durante i novantuno anni trascorsi su questo pianeta. Da quel momento qualcosa in me è cambiato e ho fatto delle scelte scomode ma necessarie, almeno per me. Fra queste c’è quella dell’alimentazione: sono vegano da diversi anni e all’inizio non è stato facile, in verità ancora adesso lo è; non si è pronti ad accettare dei veri cambiamenti, perché molte persone, per fortuna non tutte, sono accecate dagli stereotipi, dall’apparire e dalla rincorsa al proprio successo personale. No, non sono vegano perché vorrei che tutti lo diventino, sono vegano perché penso che nel 2019 sia una delle azioni più forti che ognuno di noi possa fare per il nostro pianeta.”