Salta agli occhi, dopo questa tre giorni europea, la voglia di tutti di vedere nuovamente la Serie A. Alla fine, piaccia o non piaccia, resta pur sempre il campionato di calcio, quello tanto amato sin da bambini e che ci anima la vita tra discussioni e gioie. Da qualche tempo a questa parte c’è l’esigenza dello “spezzatino”. Niente più gare in massa alle 15, niente più famiglia riunita davanti alla televisione. Tante partite in orari diversi, che spesso causano caos nella mente dell’amante del pallone. Cerchiamo, alla luce di ciò, di mettere ordine in quella che sarà la dodicesima giornata del nostro campionato.

Il Friday e Saturday night della Serie A

Partiamo subito da questa serata, quando al Castellani di Empoli gli uomini di Aurelio Andreazzoli sfideranno il Genoa di Davide Ballardini. Si comincia alle 20:45, per poi riposare e tornare a mangiare pop corn il giorno dopo alle 15, con la sfida tra Spezia e Torino nella cornice del Picco. Il sabato proseguirà alle 18 con l’eterna rivalità tra Juventus e Fiorentina. Parliamo di Paulo Dybala contro Dusan Vlahovic, anche se a Firenze non si parla d’altro che da mesi. Chiuderà il tutto il “Saturday night”, con la febbre che sale per la sfida tra il pericolante Cagliari di Walter Mazzarri e la sempre temibile Atalanta di Gian Piero Gasperini.

La domenica del nostro calcio

Archiviate quattro gare nella due giorni descritta, sarà poi la volta di rivedere le compagini in campo nella domenica del pallone. Il lunch match si fa in laguna, con la sfida tra il Venezia e la Roma di Josè Mourinho. Alle 15 soltanto due partite, diversamente da quanto accadeva qualche anno fa. Si giocheranno in contemporanea le gare tra Sampdoria-Bologna e Udinese-Sassuolo, per capire chi resterà giù e chi, invece, se la può giocare per la parte destra della classifica. 18 frizzante con il Napoli capolista e il lanciatissimo Hellas Verona, mentre all’Olimpico di Roma scenderanno in campo Lazio e Salernitana. Rullo di tamburi per il posticipo domenicale: da una parte il Milan di Stefano Pioli, dall’altra l’Inter di Simone Inzaghi. In tre parole, Derby della Madonnina.