Tra meno di cinque settimane, andrà in scena il Gran Premio dell’Arabia Saudita.
L’evento che si volgerà nella città di Jeddah continua ad essere al centro di continue discussioni.
Dopo l’ufficialità, molti si erano espressi sulla scarsa considerazione per i diritti umani unita al così detto sportwashing, ovvero, l’apertura alle competizioni di stampo occidentale per ripulire l’immagine del Paese.

Nelle scorse settimane però si è alzato un nuovo polverone sulla questione dress code imposto ai team e ai giornalisti. Guillaume Capietto, team manager della Formula 2 Prema aveva pubblicato su Twitter gli screenshot della mail ricevuta dagli organizzatori dell’evento.
Pur non richiedendo l’uso di abiti tradizionali, si faceva riferimento al divieto di indossare shorts per gli uomini e di coprire spalle, braccia e gambe per le donne.
Dopo aspre polemiche però è arrivato il dietrofront delle autorità locali. Le quali hanno per il momento spiegato alle squadre che non ci saranno restrizioni sull’abbigliamento né dovranno indossare abiti tradizionali locali.