Nella lotta contro il riscaldamento globale e per la riduzione delle emissioni si devono tutelare ambienti fondamentali come le torbiere dell’Inghilterra settentrionale. Le torbiere sottraggono CO2 dall’atmosfera lasciando che il carbonio si depositi negli strati di torba che si sono sviluppati nel corso di migliaia di anni.
Cosa sono le torbiere?
Le torbiere inglesi, i più grandi pozzi di carbonio sulla terraferma in Gran Bretagna, sono a rischio a causa dei cambiamenti climatici e della distruzione dell’ecosistema, ha spiegato alla Reuters il ricercatore Christopher Dean.
In Gran Bretagna, come altrove, primavere ed estati più calde e secche stanno prosciugando le torbiere, rendendole suscettibili agli incendi. Quando vengono colpite dagli incendi l’anidride carbonica viene rilasciata nell’atmosfera, annullando i benefici ambientali.
La squadra di Dean sta costruendo piccole dighe in gole naturali per fermare l’erosione della brughiera e per mantenerla umida. Piantare il muschio di sfagno, che può contenere 20 volte il proprio peso in acqua, mantiene anche la torba bagnata e incoraggia la cattura del carbonio.
Crisi climatica: racchiudere il carbonio nelle torbiere è la cosa più semplice da fare
Mentre i leader mondiali si riuniscono a Glasgow, in Scozia, per cercare di ampliare le azioni contro il riscaldamento globale, Dean spiega che proteggere la torba potrebbe essere una delle strategie d’azione di più facile attuazione “Racchiudere il carbonio nella torbiera è la cosa più semplice e rapida da fare. Potremmo farlo accadere in pochi anni, mentre per risolvere la maggior parte degli altri problemi ci vorranno decenni”.
Nelle paludose Fenlands inglesi un progetto pilota sta testando nuovi tipi di colture sostenibili che possono crescere in torbiere bagnate e avere potenziali usi nel cibo, nell’industria e nella medicina.
Il progetto Water Works
Il Wildlife Trust ha lavorato al progetto “Water Works” con scienziati e accademici del Centro britannico per l’ecologia e l’idrologia dell’Università di East London. “Quello che stiamo cercando di fare qui è dimostrare un nuovo modo in cui potremmo formare suoli di torba e continuare a portare un reddito agli agricoltori, intrappolando carbonio nel terreno con una nuova forma di colture”, ha affermato la responsabile del progetto Lorna Parker. Secondo le vecchie pratiche l’area era stata prosciugata per la produzione agricola rilasciando 25-30 tonnellate di carbonio per ettaro all’anno, stimano gli scienziati dell’UEL. Esempi di piante sono la typha, muschio di sfagno e canne. Il team spera che il raccolto di canna possa essere essiccato, raccolto e utilizzato per l’isolamento delle pareti. La Typha potrebbe essere utilizzata anche nelle case. Il muschio di sfagno invece può essere usato come mezzo di coltivazione per l’orticoltura, ad esempio nella lattuga o nella coltivazione delle erbe. È anche assorbente e antimicrobico, quindi può essere utilizzato nei prodotti sanitari. Tra le altre applicazioni, il muschio di sfagno può essere installato in “pareti verdi” per rimuovere il particolato dall’aria negli ambienti urbani.