Quota 100, 102, riforma Fornero. Esodati. Sul tema pensionistico l’esecutivo di Mario Draghi guarda al passato, si guarda a quanto il governo guidato da un altro Mario, Monti, fece a riguardo. Senza tenere conto di quanto però è stato lasciato in eredità sul tema dell’uscita dal lavoro dal periodo lacrime e sangue della Repubblica italiana. Fra questi, i lavoratori esodati dal 2012 in poi, rimasti intrappolati; centinaia di migliaia di lavoratori che, in un batter d’occhio, si sono visti dilatare il pensionamento di diversi anni.
A riguardo anche la trasmissione “L’Italia s’è desta” di Radio Cusano Campus ha dedicato un approfondimento, intervistando Gabriella Stojan del comitato degli esodati esclusi dalle salvaguardie della Legge Fornero.
Andiamo con ordine, partendo proprio dalla riforma pensionistica che prese il nome dell’allora ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero: La pensione anticipata prevista dall’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 intitolato “Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici”, richiede 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne ed un anno in più per gli uomini. Una riforma che, suo malgrado, ha creato tantissimi esodati. Termine introdotto per far riferimento a quei lavoratori che hanno deciso di lasciare il lavoro in anticipo, beneficiando di un’indennità provvisoria, firmando il licenziamento volontario e usufruendo dell’indennità di mobilità nell’intervallo di tempo previsto prima del perfezionamento dell’età necessaria per la pensione. Tutti coloro che, con l’entrata in vigore della Legge Fornero si sono improvvisamente trovati in un limbo: senza pensione, senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Se nel 2011 il presidente del Consiglio Mario Monti parlava di 65.000 lavoratori, a oggi i numeri secondo alcune stime sarebbero molto superiori: gli esodati sarebbero circa 350mila.
Negli anni, anziché porre un rimedio alla situazione, si è preferita la toppa. Otto, a partire dal 2012: si chiamano clausole di salvaguardia, e ha permesso di garantire a migliaia di lavoratori penalizzati l’accesso alla pensione.
Per superare la riforma Fornero serve quindi una riforma del sistema previdenziale strutturale e profonda che, al momento, l’esecutivo Draghi ha deciso di procrastinare. Un anno di quota 102 e, poi, si vedrà.
Questo e tanto altro nella puntata di Res Publica di questa sera, curata da Gianluca Fabi in onda questa sera su Cusano Italia TV, sul canale 264 del digitale terrestre. Appuntamento dalle ore 21:00.