Quarantene, privacy e Green Pass: i nodi della scuola. La ricorrenza di Ognissanti concede un giorno di riflessione al mondo della scuola, un mondo attraversato da ogni genere di malcontento e intossicato dal proliferare di contraddizioni e, al contempo, dalla mancanza cronica di linee guida per tutto ciò che concerne la gestione della vita quotidiana della scuola e dei suoi attori protagonisti. Nessuno, ad oggi, può dirsi veramente soddisfatto della situazione attuale: i docenti sono stati individuati a più riprese come i colpevoli di un mancato ritorno in sicurezza e in presenza, eppure hanno risposto positivamente alla campagna vaccinale raggiungendo in breve tempo percentuali bulgare rispetto alla copertura totale.

Gli studenti, i giovani più in generale, sono stati tacciati di mancanza di responsabilità per aver dato luogo ad assembramenti fuori dai cancelli delle scuole. Eppure si sono vaccinati in massa, mettendo in evidenza come la situazione sui mezzi pubblici fosse molto più compromessa e compromettente rispetto ad un capannello di gente che si saluta prima di tornare a casa. Senza parlare del fatto che, con autobus e metropolitane strapiene e senza controllo, restino in vigore entrate scaglionate che costringono tutti a turni disumani, con ingressi alle 10 del mattino ed uscite alle 16 del pomeriggio.

“La percentuale di studenti vaccinati è insperata: dimostra che la scuola ha influito positivamente, a volte i ragazzi hanno convito i genitori e i parenti anziani a vaccinarsi anche grazie al fatto che i prof di scienze e biologia hanno diffuso i concetti basilari della vaccinazione. Nella scuola l’accettazione del vaccino è ampia, la scuola ha il più basso numero di no vax”, dice Mario Rusconi, Presidente dei presidi romani Anp.

Prendiamo la questione quarantene. Di cambiamenti in atto e modifiche rispetto alla situazione di qualche mese fa ne abbiamo sentite ogni giorno ma se dovessimo parlare di protocolli, il mondo della scuola è ancora in attesa che Cts e Ministero della Salute diano indicazioni precise. Visto che all’appello degli scontenti mancano i dirigenti scolastici, ecco le parole di Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma:

“Aspettiamo con impazienza le linee guida che devono essere precise e lasciare pochi spazi alle interpretazioni; devono essere prescrittive altrimenti le Asl si comportano in modi difformi. Probabilmente si sta attendendo di capire come evolve la situazione per avere indicazioni più precise e capire come orientare queste linee”. Quarantene, privacy e Green Pass: i nodi della scuola.

Il dirigente scolastico parla anche di paradossi che avvengono quotidianamente e che rendono difficile la vita a chi lavora nelle scuole. “Dai 12 anni in su – spiega Rusconi – quando i ragazzi vanno a mostre, musei, cinema, teatri ma anche partecipano in azienda alle ore per la formazione scuola-lavoro, la scuola non può chiedere, per motivi di privacy, se hanno il Green pass: quindi da una parte organizziamo uscite di studio o per l’alternanza, dove per l’ingresso nelle aziende viene chiesto Green pass, dall’altra per la riservatezza le scuole non possono chiedere la documentazione relativa a dati sanitari. A quel punto ci si affida all’intelligenza delle persone ed al buonsenso: aspettiamo una circolare per evitare queste contraddizioni, ne abbiamo necessità”.

Il prof. Rusconi continua affrontando il tema vaccini in relazione alla somministrazione della terza dose:

“I dati dei contagi nelle scuole sono in aumento, il virus sta riprendendo a diffondersi. Facciamo appello agli insegnanti che ancora non si sono vaccinati, che sono pochissimi, affinché si vaccinino e a tutti i docenti affinché si vaccinino, appena sarà possibile, con la terza dose. Chiediamo anche che i ragazzi più grandi continuino a dare il buon esempio vaccinandosi, come hanno fatto finora”. “La percentuale di studenti vaccinati è insperata: dimostra che la scuola ha influito positivamente, a volte i ragazzi hanno convito i genitori e i parenti anziani a vaccinarsi anche grazie al fatto che i prof di scienze e biologia hanno diffuso i concetti basilari della vaccinazione. Nella scuola i bambini l’accettazione del vaccino è ampia, la scuola ha il più basso numero di no vax”, dice ancora Rusconi.