Il primo novembre del 1993, entrava in vigore il Trattato di Maastricht dell’Unione Europea, che era stato firmato il 7 febbraio 1992 nella cittadina olandese dai dodici paesi membri dell’allora Comunità europea. Il Trattato definisce i cosiddetti tre pilastri dell’Ue, fissando anche le regole politiche e i parametri economici e sociali necessari per l’ingresso dei vari Stati aderenti all’Unione stessa; i famosi parametri di convergenza di Maastricht.

L’antefatto. Fin dalla Dichiarazione solenne sull’Unione europea adottata dal Consiglio europeo di Stoccarda nel giugno del 1983 si proponeva la realizzazione di una unione politica dell’Europa, che s’integrasse con la CEE e che avrebbe avuto come nome quello di Unione europea. Solo la riunificazione tedesca, resa possibile dalla caduta del Muro di Berlino e dall’inaspettato progetto in tre tappe lanciato dal cancelliere Helmut Kohl pochi giorni dopo quello storico evento, consentì di rilanciare l’idea di Ue.

Le paure di Mitterrand. L’allora presidente socialista francese temeva la ricostruzione di una Germania forte e militarizzata e fu tra i promotori di un’accelerazione dell’integrazione europea che legasse ineluttabilmente il governo tedesco in un’Europa integrata. E così, il 28 aprile 1990, in un Consiglio Europeo straordinario a Dublino venne rilanciata formalmente la volontà di arrivare a una Unione politica europea da confermare in una nuova Conferenza intergovernativa come quella che approvò l’Atto unico europeo firmato nel 1986 ed entrato in vigore l’1 luglio dell’anno successivo.

L’ultimo passo verso l’Ue. Il secondo Consiglio europeo di Roma si aprì il 14 dicembre 1990 per discutere sui rapporti che i ministri degli Esteri avevano elaborato in merito all’unione politica. Si raggiunsero fondamentali decisioni in merito al rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo, alla cittadinanza europea, al principio di sussidiarietà, all’area comune di sicurezza e giustizia.

Il percorso di integrazione dell’Europa e il Trattato di Maastricht argomenti approfonditi da Fabio Camillacci a “La Storia Oscura” (dal lunedi al venerdi dalle 16 alle 17.30 su Radio Cusano Campus) e in “A Spasso nel Tempo” (in onda il venerdi alle 20.30 su Cusano Italia TV, canale 264 del digitale terrestre).