Il vertice tra i leader ospiti di Mario Draghi ha l’arte come sua ambasciatrice di bellezza. Le incursioni artistiche hanno presenziato il G20: dalla statua Urania prestata dal museo napoletano alla mostra sul Design.

Dal Mann di Napoli, Urania

La splendida Urania, statua romana che rappresenta l’Astronomia (replica romana dell’originale greco, da Ercolano), è stata prestata dal Museo archeologico nazionale di Napoli per ribadire i concetti chiave del G20, ovvero Persone, Pianeta, Prosperità.  “Adesso, nella Capitale, la nostra scultura di Urania è ambasciatrice del MANN al G20. People, planet, prosperity!” aveva annunciato il Mann su Facebook. Si tratta di una statua rinvenuta a Roma nel Teatro di Pompeo, che ritrae in realtà la Musa Erato, riconoscibile dal suo vestito, un lungo chitone altocinto con mantello allacciato sulle spalle. In mano teneva la cetra (l’attuale globo nella mano sinistra è un restauro moderno).

ADI design museum

Al vertice dei capi di stato del G20 di Roma“, aveva premesso il Ministro della Cultura Dario Franceschini, “il design italiano avrà un’importante vetrina grazie a una mostra che, nelle diverse sedi dell’incontro, esporrà il meglio del Made in Italy. Il nostro saper fare e il nostro gusto, che tanto successo riscuotono nel mondo, saranno così valorizzati al meglio in un contesto prestigioso”. Ecco dunque che protagonista del G20 un evento collaterale che mette in rilievo l’importanza del design italiano. Si tratta della mostra Italian Design, curata da ADI Associazione per il Disegno Industriale e ADI Design Museum – Compasso d’Oro. L’esposizione presenta alcuni tra i migliori oggetti del design italiano degli anni più recenti, tra tecnologia e innovazione, affiancando alle tre parole chiave del G20 – Persone, Pianeta, Prosperità – le tre parole chiave per il design italiano: Innovazione, Responsabilità, Creatività.

La Nuvola di Fuksas

Tutto questo, in un progetto fantastico disegnato da Massimiliano Fuksas architetto italiano tra i più famosi. La Nuvola è un’icona dell’architettura nella Capitale e ci sono voluti diciotto anni per realizzarla. Si erge tra i tanti edifici capolavori dell’Eur, la grande città metafisica, patria del Razionalismo, dal Palazzo dei Congressi di Libera al Museo Romano di Aschieri. La Nuvola è un’opera caratterizzata da soluzioni innovative, un approccio eco-compatibile e materiali tecnologicamente avanzati. Si sviluppa su tre livelli con una ‘Nuvola’ centrale che rappresenta la struttura caratteristica del progetto e contiene un auditorium da oltre 1.800 posti. Si compone di tre elementi: la Teca, la Nuvola e la Lama. La Teca è l’involucro in vetro e acciaio che raccoglie al suo interno gli spazi pubblici destinati a convegni, mostre ed eventi di grandi dimensioni. 37mila tonnellate di acciaio sono stati utilizzati per completare l’opera,  equivalente a quattro Torri Eiffel e mezzo come peso. L’edificio comprende circa 58mila metri di vetro, il corrispettivo di sette campi da calcio. C’è anche un piano interrato che ospita oltre 600 posti auto. La Nuvola è l’elemento sospeso all’interno della Teca “una struttura indipendente simile a un bozzolo, ricoperta da 15.000 metri quadrati di membrana in fibra di vetro altamente avanzata e silicone ignifugo”, come spiegano gli architetti.

La Nuvola è uno dei progetti che raccontano come la Capitale, oggi sia capace di far dialogare l’antico con il contemporaneo. Non ci sono dubbi: i leader del G20 si porteranno ancora una volta dietro, una idea di Roma come la più bella città al mondo.