Al G20 la questione climatica continua ad essere un problema e non un’opportunità

 

Al G20 è il giorno della verità. Il giorno in cui si capirà se i potenti della Terra vogliono veramente far seguire alle parole i fatti.

Ieri Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono stati chiari: il problema dei cambiamenti climatici è urgente e deve essere affrontato. Papa Francesco ha chiesto chiaramente di ascoltare i più i giovani, i bambini. Il Pontefice ha fatto questo appello nel testo inedito, prefazione al libro ‘Laudato sì reader’, pubblicato dal Corriere della Sera alla vigilia della Cop26. Per Francesco  “il recente passato ci ha mostrato che sono soprattutto i nostri bambini ad aver capito la portata e l’enormità delle sfide che la società ha di fronte, specialmente la crisi climatica”.

 

G20, le parole di Mattarella

Ieri sera, nella cena di gala che si è tenuta al Quirinale, Sergio Mattarella ha spronato gli invitati a fare di più per il clima. “Non c’è più tempo, il mondo ci guarda” ha sottolineato il Presidente della Repubblica.

 

Clima, dal G20 brutte notizie

In concreto, però, cosa è stato fatto? Le prime bozze diffuse riguardanti le conclusioni dei lavori di questi giorni parlano di impegni vaghi sul clima. Non una vera e propria road map ma una serie di buone intenzioni. Alla fine queste bozze potrebbero essere modificate ma la sostanza potrebbe non cambiare, specie nelle future azioni dei Paesi presenti al G20.

Del resto i leader presenti, al netto di quello che annunciano, sembrano quasi “costretti” dall’opinione pubblica a prendere certe posizioni a parole, salvo poi agire diversamente. È da anni che si parla di cambiamenti climatici ma nessuno ha voluto prendere una svolta vera e decisiva. Troppi gli interessi economici in ballo che frenano una rivoluzione che appare sempre più necessaria.

Intanto l’amministrazione Biden ha raggiunto un accordo con i dirigenti della Ue per eliminare alcune tariffe sull’importazione di acciaio e alluminio. Secondo questo accordo, limitate quantità potranno entrare negli USA senza essere sottoposte a dazi.  In cambio Bruxelles lascerà cadere i suoi dazi sulle merci americane. Come si può ben capire, volere è potere.