È partito questa mattina da porta San Paolo a Roma il corteo contro il g20 guidato da manifestanti che hanno sfilato e sfileranno dal quartiere Ostiense di Roma fino a Bocca della verità. Circa 5000 presenti, secondo i dati riportati dalla questura in una nota.
Al corteo ci sono anche rappresentanze dei lavoratori Alitalia e Whirpool e rappresentanti dei sindacati di base, lavoratori della Gkn arrivati in pullman dalla Toscana, attivisti dei movimenti sociali e dei comitati insieme a una più ristretta rappresentanza No Tav.
“Voi la malattia, noi la cura”.
“Voi il G20, noi il futuro”.
“Stop ai brevetti, vaccino diritto globale”.
Centinaia gli striscioni, le bandiere e i cartelli, da Rifondazione Comunista ai Cobas, molti in favore dei vaccini: “Contro Draghi e gli imperialismi. Sì ai vaccini – no ai brevetti”, recita uno striscione del Partito Comunista dei Lavoratori. “Stop ai brevetti, vaccino diritto globale”, si legge in testa al corteo dove sfilano ragazzi e studenti. “Tu no vax io no gas”, è il cartello sorretto da una manifestante. A Piazza San Giovanni la manifestazione di protesta contro l’esecutivo organizzata dal partito comunista di Marco Rizzo ha raccolto qualche centinaia di persone “Questo Halloween il mostro è Draghi”, il sit-in della piazza sembra procedere per contestare i potenti del mondo e il Presidente del consiglio, come scandisce un rappresentante di partito dal palco, senza dimenticare di invitare i manifestanti a rispettare l’adeguato distanziamento.
Siamo qui perché in questi mesi il ministero ha dimostrato più volte di avere come priorità il proteggere le élite del fossile e mantenere intatti i loro profitti, nonostante l’emergenza climatica sia già qui, sotto gli occhi di tutti, ieri in Canada e Cina, oggi in Sicilia, domani ancora in qualche altro luogo del mondo” si legge sulla pagina social di Extinction Rebellion Italia.
“Siamo qui- si continua a leggere- perché i governi del G20 hanno fallito, difendendo con le loro scelte gli interessi del capitale e della finanza, tappandosi le orecchie davanti alle richieste delle loro popolazioni e di quelle di comunità massacrate in ogni parte del mondo dalla crisi climatica e dallo sfruttamento”.
Ma le proteste non hanno coinvolto soltanto i quartieri centrali della capitale, questa mattina i manifestanti del “Climate camp” si sono seduti sulla corsia centrale di via Cristoforo Colombo a Roma bloccando il traffico in direzione centro. “La catastrofe arriva, è tempo di agire” e “Da Roma a Glasgow le vostre iniziative sono il problema”, tenendo alti questi striscioni diretti verso il Mite sempre scortati dalle forze dell’ordine, gli attivisti si sono lasciati sollevare di peso, riporta ANSA, facendo resistenza passiva e, una volta liberata la corsia centrale i manifestanti hanno continuato ad occupare quella laterale, seduti o sdraiati sull’asfalto: “se non cambierà bloccheremo la città”, hanno gridato prima di concludere in ordine le proteste e lasciando un unico corale messaggio, quello che la transizione globale, tra i temi cardine discussi al g20 in queste ore, sia ecologicamente finta.