Il metabolismo dell’astronauta
Sarà l’astronauta tedesco Matthias Maurer, in partenza in orbita domani per la missione ‘Cosmic Kiss’ delle agenzie spaziali europea (Esa) e italiana (Asi), protagonista per i possimi sei mesi del monitoraggio del metabolismo di un team dell’Università di Trieste, guidato da Gianni Biolo. Lo fa sapere una nota dell’Ateneo giuliano, precisando che si tratta del progetto Nutriss, primo studio pensato dal team triestino per monitorare il metabolismo muscolare sottoposto a microgravità e contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione. L’obiettivo è infatti riuscire definire un protocollo nutrizionale di riferimento per missioni spaziali di lunga durata. Lo studio sul metabolismo avverrà durante la missione spaziale: “Il volo spaziale di lunga durata- spiega Filippo Giorgio Di Girolamo, del team dell’Università di Trieste- induce cambiamenti nella composizione corporea e, quasi sempre, la riduzione della massa corporea. È possibile, con un intervento a livello nutrizionale, contrastare o limitare l’effetto dannoso della microgravità sul metabolismo e sul muscolo scheletrico”.
La prima fase dello studio
Una prima fase di questo test scientifico ha coinvolta, tra luglio 2019 e febbraio 2020, l’Asi e l’astronauta dell’Esa Luca Parmitano, ha dimostrato proprio questo, anche se l’obiettivo allora era mantenere costante la massa magra dell’astronauta con esercizio fisico e l’alimentazione. “I risultati ottenuti con Luca Parmitano hanno dimostrato l’efficacia dell’approccio nutrizionale proposto dal nostro team”, spiega il professore Gianni Biolo coordinatore del team dell’Università di Trieste. In condizioni di immobilità e microgravità, infatti, va preferita una dieta bilanciata, ricca di proteine (non iperproteica) con un buon apporto di antiossidanti da verdure, frutta, cioccolato e anche caffè.
Dallo spazio alle applicazioni cliniche
Matthias Maurer partirà domani dalla Florida per la sua prima missione spaziale verso la Iss. Durante il suo periodo in orbita l’astronauta effettuerà numerosi esperimenti europei e internazionali a bordo. Per testare Nutriss, Maurer verrà dotato di un analizzatore di bioimpedenza, uno strumento per l’analisi e il monitoraggio della composizione corporea, adattato per andare in orbita. Per effettuare questa misurazione verranno posizionati degli elettrodi su polsi e caviglie che consentono di determinare la percentuale di massa grassa e magra del corpo. Sulla base di queste informazioni, in definitiva, verrà messa a punto la strategia per i piani nutrizionali, discussa e coordinata a terra con il team medico Esa, con Asi e con i ricercatori di Trieste. L’obiettivo generale è l’ottimizzazione delle prestazioni degli astronauti, e i risultati dell’esperimento Nutriss saranno utilizzati dal Food Lab della Nasa, ma anche per applicazioni in ambito clinico, come la gestione dei pazienti anziani, malnutriti o obesi immobilizzati sulla Terra, concludono dall’Università di Trieste.