Il governo ha approvato in Consiglio dei ministri la legge di Bilancio per il 2022 da 30 miliardi di euro. Sul tema Stefano Fassina, deputato di Leu e membro della Commissione Bilancio della Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Manovra

“C’è una linea politica pragmatica che continua a riparare i danni causati dalla pandemia –ha affermato Fassina-. Dopodichè è una linea che a mio avviso non tiene abbastanza in considerazione la dimensione della giustizia sociale. Quando il ministro Franco sottolinea l’intensità della ripresa, l’associato aumento dell’occupazione, non fa alcun riferimento alla qualità dell’occupazione. Sta crescendo un’opposizione molto precaria, malpagata con sempre meno diritti. Questa manovra, almeno per come esce dal cdm, non affronta il problema”.

Più risorse ai redditi bassi

“Dobbiamo ripristinare i limiti ai contratti a tempo determinati, che vanno utilizzato solo quando necessari, bisogna rimettere dei paletti in quel senso. Dobbiamo introdurre un salario minimo per chi non ha il contratto nazionale di lavoro. Questa è una manovra che dà, che ha un impatto complessivamente positivo, ma dobbiamo fare in modo che queste risorse vadano a chi ne ha più bisogno. Le risorse per il taglio delle tasse in questo momento andrebbero usate per compensare gli aumenti dei prezzi delle energie per le famiglie a reddito più basso. E per il taglio del cuneo fiscale per far sì che le buste paga dei lavoratori a basso reddito siano più sostanziose”.

Bonus affitto per i giovani

“E’ chiaro che con quell’intervento non vai da nessuna parte -ha osservato Fassina-. Ci sono 550mila famiglie in Italia in lista d’attesa per la casa popolare. Abbiamo bisogno di un piano di edilizia pubblica che consenta alle giovani coppie di poter costruire un futuro e non te la puoi cavare con il bonus affitto previsto nella manovra. Questo governo non ha una grande sensibilità sociale, un provvedimento efficace per il diritto all’abitare deve essere il segno di una capacità politica di un governo che abbia un mandato elettorale”.