Wall Strett 1929, la madre delle crisi

 

Il 29 ottobre 1929 iniziò la “Grande Depressione” con il crollo di Wall Street, la borsa valori di New York; lo Stock Exchange, sede del mercato finanziario più importante per volume degli Stati Uniti. Quel 29 ottobre di 92 anni fa, proprio per questo motivo venne ribattezzato “Martedi Nero” o “Big Crash”. Fu l’inizio di una delle più gravi crisi economiche della storia del mondo industrializzato. Il prezzo delle azioni di numerose imprese di grandi dimensioni, come la General Electric, precipitò. Il 29 ottobre 1929, più di sedici milioni di azioni vennero negoziate e il valore delle stesse calò di altri dieci miliardi di dollari. Tutto questo ebbe un riflesso immediato sulle altre borse degli Stati Uniti: da Chicago a San Francisco.

Economisti e storici divisi. Gli economisti e gli storici, infatti, non concordano sul ruolo esatto che il crollo di Wall Street ebbe nella seguente crisi economica e non condividono il nesso causale che lega le due crisi. Per alcuni il crollo borsistico rappresenta il sintomo di una situazione economica già in piena contrazione nell’autunno del 1929, e non la sua causa. Per altri, invece, la crisi finanziaria fu la causa scatenante della depressione. Il crollo segnò anche l’inizio di importanti riforme finanziarie e delle regole del commercio.

Il prologo del crollo. Nei giorni precedenti quel 29 ottobre del 1929, il nervosismo nello Stock Exchange andò aumentando perché il mercato aveva già subito un terribile collasso. Periodi di vendita e di grandi volumi di trading erano mescolati con brevi periodi di prezzi in crescita e recupero. Dopo il crollo, il Dow Jones Industrial Average (DJIA) recuperò all’inizio del 1930, per poi calare nuovamente, raggiungendo un minimo di mercato nel 1932. Il Dow Jones non tornò ai livelli precedenti al 1927 prima della fine del 1954.