In un Paese alle prese con la catastrofe umanitaria causata dalla pandemia, una controversa clinica ayurvedica, nell’India occidentale, offre alcuni trattamenti particolari contro la COVID-19. Latte, sterco e urina di mucca sono i rimedi utilizzati da un medico tradizionale, uno ayurvedico e 5 infermiere al lavoro nella clinica del villaggio di Tetoda, nel Gujarat.

Contro il Covid tra ayurvedica e farmaci placebo

Il team ritiene che combinando la medicina ayurvedica con un trattamento basato sulla scienza e una dieta adeguata possano aiutare i pazienti a sconfiggere il coronavirus. L’Indian Medical Association però si è pronunciata con forza contro la medicina ayurvedica, parlando apertamente di una frode nei confronti della nazione e di pazienti creduloni, operata chiamando i placebo come i farmaci”. Sempre nel nord dell’India, in un villaggio letteralmente inghiottito dal virus, i malati giacciono su lettini sotto un albero, con le sacche di glucosio appese ai rami. Le mucche pascolano tutt’intorno, mentre per terra sono sparpagliate siringhe e pacchetti vuoti di medicinali. Non ci sono medici o strutture sanitarie a Mewla Gopalgarh, nello stato più popoloso dell’India dell’Uttar Pradesh, a 90 minuti di auto dalla capitale nazionale Delhi. C’è un ospedale governativo nelle vicinanze ma non ha letti disponibili e gli abitanti del villaggio dicono di non potersi permettere cliniche private. Così i professionisti del villaggio di medicina alternativa hanno allestito una clinica a cielo aperto dove distribuiscono glucosio e altri rimedi ai pazienti con sintomi di COVID-19. Alcuni credono che sdraiarsi sotto l’albero di Neem, noto per le sue proprietà medicinali, aumenti i loro livelli di ossigeno. Non vi è alcuna base scientifica per questa convinzione o per alcuni degli altri rimedi offerti.

Assistenza sanitaria allo sbando

La devastante ondata di infezioni in India ha portato al punto di rottura anche gli ospedali di grandi città come Delhi, e sta dilaniando il vasto entroterra rurale del paese dove l’assistenza sanitaria era già allo sbando. Le persone quindi si arrangiano come meglio possono, senza possibilità di scelta. In un’altra regione del Paese invece, siamo nell’India centrale, un ospedale si assume la responsabilità della vita in modo insolitamente ampio, incoraggiando i pazienti dimessi a piantare alberi. L’Om Ayurvedic Medical College and Hospital di Betul è stato recentemente convertito in una struttura Covid-19, per aiutare ad affrontare l’aumento del numero di pazienti con coronavirus. Un video girato pochi giorni fa mostra il personale che consegna degli alberelli ai pazienti dimessi perché siano piantati nel giardino dell’ospedale, che li incoraggia a fare lo stesso anche una volta tornati a casa. L’ospedale ha avviato questa iniziativa per motivare i pazienti a riconoscere l’importanza dell’ossigeno e della natura.