E’ stata varata qualche giorno fa dalla Regione Lazio una legge innovativa che riguarda le persone anziane: la legge sull’invecchiamento attivo. In cosa consiste questa legge ce lo ha spiegato la Consigliera della Regione Lazio, l’On. Marta Bonafoni, prima firmataria di questa interessante riforma a Un Giorno Da Ascoltare su Radio Cusano.

Il provvedimento stanzia risorse pari a 1,8 milioni per il riconoscimento e la valorizzazione della persona anziana, ossia il cittadino con età superiore ai sessant’anni, promuovendone il ruolo nella comunità e incentivando la sua partecipazione attiva alla vita sociale e, a tale scopo, viene istituito un piano operativo contenente le linee guida necessarie per assicurare l’attuazione della presente norma.

Le politiche di invecchiamento attivo si fondano su un processo volto a garantire la salute, la sicurezza, la partecipazione a progetti sociali, sportivi, culturali e formativi allo scopo di migliorare la qualità della vita del cittadino, di rallentare le conseguenze psico-fisiche dovute all’avanzamento dell’età e favorire un contributo alla propria comunità.

QUANDO E COME NASCE

“Questa legge nasce a ridosso della pandemia, quando abbiamo riflettuto sull’isolamento a cui sono stati costretti i più anziani negli ultimi anni: dalle Rsa che abbiamo visto essere molto alla prova durante la pandemia con la costante crescita esponenziale dei contagi, alla marginalità della donna avanti con gli anni che vive sola, una riflessione quindi scaturita dal dramma delle morti ma anche dalla quotidiana condizione di solitudine ed emarginazione. Nasce però grazie all’iniziativa dei pensionati e delle pensionate di Cgil, Cisl, Uil che già nel 2016 avevano raccolto le firme per una legge. Quando è arrivata la pandemia ci hanno detto di essere veloci perché c’è qualcosa che non va se una società ci tiene più a lungo in vita ma poi ci chiude in una stanza. Gli anziani vengono infatti considerati sempre ricettori e non attivatori e invece sono in grado di trasmettere saperi, arti, mestieri, memorie. Ho ascoltato quindi le loro vertenze, i loro bisogni e nei mesi del lockdown ci siamo confrontati online, per far arrivare la legge alla seduta del consiglio regionale con la firma di tutte le forze politiche. C’è un piano triennale che sarà un po’ la linea guida per agire e trasformare le politiche descritte all’interno della legge e tutto ciò significherà rivolgersi a un’unica cabina di regia. Ci piacerebbe puntare molto anche al cohousing: ci sono case molto grandi in cui possono abitare vari anziani tutti insieme permettendo di abbattere la solitudine in queste persone, un nostro punto cardine su cui stiamo puntando molto.