Il 27 ottobre 1962 raggiungeva il suo apice prima di terminare ufficialmente il giorno dopo, la “Crisi dei missili a Cuba”: un duro braccio di ferro tra Stati Uniti e URSS relativo al dispiegamento di missili balistici sovietici nella “Isla Grande” in risposta a quelli statunitensi schierati in Turchia, Italia e Gran Bretagna. Lo scontro portò la Terra sull’orlo di una nuova Guerra Mondiale. Alla Casa Bianca c’era John Fitzgerald Kennedy, al Cremlino Nikita Krusciov. Un evento approfondito a “La Storia Oscura”, trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci e in onda su Radio Cusano Campus dal lunedi al venerdi dalle 16 alle 17.30.

L’antefatto e la soluzione della crisi. Il leader sovietico Krusciov in risposta alla fallita invasione della “Baia dei Porci” di Cuba del 1961 da parte degli USA e alla presenza di missili balistici americani Jupiter in Turchia, decise di accettare la richiesta di Fidel Castro di posizionare missili nucleari sull’isola dei Caraibi al fine di scoraggiare una possibile futura invasione. Dopo 13 giorni di alta tensione e trattative, le navi sovietiche in viaggio per Cuba invertirono la rotta e Mosca accettò di togliere le basi missilistiche in cambio dell’impegno statunitense a non invadere l’isola e a smantellare i missili dalla Turchia.