Manovra, non c’è l’accordo. Sindacati all’attacco

 

Non è più un’ipotesi remota quella dello sciopero generale di tutte le sigle sindacali dopo l’intensa giornata di ieri dedicata alla manovra finanziaria. Il premier Mario Draghi ha incontrato le sigle sindacali insieme al Ministro del Lavoro Andrea Orlando, al Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e al Ministro dell’Economia e Finanza Daniele Franco.

 

Draghi lascia il tavolo della manovra

Il premier ha dovuto lasciare Palazzo Chigi intorno alle 21:30 per un impegno. Il confronto è comunque continuato e, a quanto si apprende, non ha portato ai risultati sperati dal Governo. Oggi in ogni caso le trattative continueranno per, riferiscono fonti governative, “approfondire alcuni aspetti specifici”.

 

Sbarra(Cisl): “Pronti alla mobilitazione”

Palese la delusione dei sindacati. Il leader della Cisl Luigi Sbarra è stato molto chiaro al termine del vertice “Nelle prossime ore decideremo unitariamente, alla luce del testo che sarà approvato in Consiglio dei Ministri, come daremo luogo a una mobilitazione”. “Mancato confronto e del dialogo con il sindacato e le parti sociali”. Sbarra ha espresso “l’assoluta insoddisfazione su questioni poste in maniera precisa. Le risorse sono largamente insufficienti per finanziare una vera grande riforma degli ammortizzatori sociali”. Durissimo sul capitolo previdenziale: “E’ sbagliato considerare le pensioni un lusso o una regalia”

 

Landini (Cgil): “Nessun accordo”

Sulla stessa linea anche il numero uno della Cgil Maurizio Landini: “Accordi non ce ne sono stati”. Ha detto Landini che, pochi giorni fa, riceveva la solidarietà di Mario Draghi dopo l’assalto alla sede della Cisl da parte di facinorosi. “Pretendiamo che gli investimenti necessari alla crescita non debbano produrre un lavoro precario” ha detto il leader della Cgil.