Il maltempo ha devastato Catania che ora prova a ripartire

L’ondata di maltempo che ha devastato Catania ha lasciato il conto ed è molto salato. Il giorno dopo l’alluvione che ha sommerso buona parte della città siciliana è tempo di bilanci e di trovare un modo per far ripartire un luogo messo in ginocchio da un evento che forse mai si era registrato nella storia.

Nella giornata di ieri sono state oltre 170 le richieste di intervento giunte alla sala operativa dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Catania. Si tratta di richieste di soccorso per persone in difficoltà nelle auto e nelle proprie abitazioni, danni provocati dalla furia dell’acqua e allagamenti. A Misterbianco, nella zona di Monte Po’, i vigili del fuoco hanno tratto in salvo diverse persone rimaste bloccate nelle auto nei pressi della tangenziale.

Alluvioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico

Sulla situazione è intervenuto il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci: “La situazione, a Catania e nella sua provincia, è assai critica. Sono già due le vittime del nubifragio che flagella questa parte dell’Isola, ma una terza persona risulta ancora dispersa. Ai loro familiari vorrei esprimere il mio più profondo e sincero cordoglio. Atroci sono le immagini che raccontano come si possa morire travolti dall’acqua”.

Musumeci ha rivendicato l’opera di prevenzione del dissesto idrogeologico messa in campo dalla Regione negli ultimi anni, lavori che evidentemente ancora non bastano per mettere in sicurezza il territorio. “I cambiamenti climatici, la fragilità del nostro territorio e la condizione di dissesto, causata spesso dall’intervento dell’uomo, sono fattori che, combinati, possono avere, e lo stiamo infatti constatando, effetti micidiali – ha detto Musumeci – dal 2018 ad oggi, nella lotta al dissesto idrogeologico abbiamo finanziato lavori fino all’ultimo centesimo, per oltre 400 milioni di euro: siamo la prima Regione in Italia per somme erogate. L’azione di difesa del territorio siciliano è stata condotta in modo capillare. Ma non basta, non può bastare per un clima che si è velocemente tropicalizzato – continua – e gli interventi ‘ordinari’ nulla possono se in cinque-sei ore si registra la stessa quantità di pioggia che cade, di solito, in sei mesi. Senza interventi straordinari, che solo l’Unione europea può mettere in campo, senza decisioni coraggiose e ormai indifferibili di G20 e Cop 26, ci ritroveremo periodicamente a contare danni e, Dio non lo voglia, altre vittime”

Intanto da ieri pomeriggio il Pala Spedini di Catania è aperto, per decisione del Comune, per accogliere i senzatetto e senza fissa dimora del capoluogo etneo colpito dal maltempo. Le persone accolte sono quelle segnalate e trasportate nella strutture comunali dagli operatori della Cooperativa Mosaico in collaborazione con la Croce rossa e l’assessorato alla Protezione civile comunale.

L’appello a restare a casa

La situazione era talmente disperata che ieri pomeriggio su facebook il sindaco di Catania Salvo Pogliese aveva chiesto a tutti i cittadini di non uscire di casa: “Esorto tutta la popolazione a non uscire di casa se non per ragioni di emergenza, perché le strade sono invase dall’acqua”.

Una vittima del maltempo

Purtroppo durante il nubifragio un uomo di 53 anni ha perso la vita morendo annegato. Il cadavere è stato trovato dai volontari della Misericordia sotto un’auto. Sembrerebbe che l’uomo fosse sceso dalla sua automobile per aiutare persone coinvolte in un incidente quando è stato travolto da un’ondata d’acqua.