Giorgio Vanni è intervenuto a Rossi di Sera, su Radio Cusano Campus : “canto le sigle dei cartoni, perché mi aiutano a rimanere bambino”
Ti rendi conto che per i Boomer, tu sei la rappresentazione degli eroi della loro infanzia?
“Me ne sono reso conto sempre di più in questi anni, questo mi rende veramente felice. Ormai la cultura pop e nerd sta tornando fortemente di moda. Io e Max Longhi siamo diventati la voce, insieme a tanti altri colleghi, dei ragazzi degli anni 90”
Tu hai una vita musicale pazzesca. Mi racconti gli inizi?
“sono partito dai Tomato, un gruppo di musica pop, dove cantavo e suonavo la chitarra. Al basso c’era il grande Paolo Costa, bassista di Baglioni, ma anche di Battiato, Renga e tanti altri. Ho cominciato questa carriera molto lunga, spinto da una grandissima passione per la musica. Ho composto tante canzoni anche per molti altri artisti : Laura Pausini, Mietta e molti altri anche all’estero. Moltissimo abbiamo lavorato anche in Giappone. Ho trovato poi la mia dimensione nelle sigle dei cartoni animati.
Io non ho mai amato cantare in italiano in realtà, ma cantare le sigle mi ha aperto anche quest’altro lato artistico della mia vita, che ora mi sta dando tantissime soddisfazioni.”
Il mondo delle sigle dei cartoni, sta finalmente godendo del rispetto che merita, forse un po’ tardivamente. Tu che ne pensi?
“anni fa, anche grandi artisti come Cristina D’Avena, o Mirko Fabreschi, non venivamo molto rispettati. Andando avanti nel tempo, anche gli altri musicisti hanno capito che è una forma d’arte assolutamente degna di rispetto e che va celebrata, esattamente come tutta l’altra musica leggera. Questo è un grande traguardo che forse effettivamente arrivato un po’ tardi.
Sveliamo un segreto : tu hai interpretato “always Coca-Cola”. Ci racconti questa esperienza?
“ci chiesero a me e Max, di lavorare per il jingle di Coca Cola. Ci arrivò la parte musicale direttamente dall’America. Dissero che addirittura era stata composta dal team di Quincy Jones. Una cosa stratosferica se mi soffermo a pensarci. All’epoca fu un’esperienza incredibile, anche perché quel jingle lo hanno sentito veramente tutti.
Questo episodio è stato il culmine di un periodo, dove io e Max abbiamo avuto la fortuna di scrivere canzoni per artisti meravigliosi. Max produsse anche dei lavori per Patty Pravo, Fausto Leali e molti altri protagonisti della musica leggera italiana.
Arrivò anche la collaborazione con Cristiano De Andrè. Ho scritto per lui una canzone molto importante che si intitola “Notti di Genova”.
Nonostante questo però, il mio mondo rimane quello delle sigle dei cartoni.”
Cosa ti affascina delle sigle dei cartoni animati?
“è stato un amore che si è sviluppato piano piano. Io sono un musicista in primis, quindi avere a che fare con la musica è la mia passione ed il mio mestiere. Entrare a contatto con il mondo dei giovani e diventarne indirettamente un protagonista, è sicuramente una della cose più belle che mi è capitata in vita mia”
Ti ricordi come hai cominciato ad avvicinarti alla musica, e quando hai capito che doveva far parte della tua vita?
“nella mia cameretta. Mia mamma cantava e mio papà ascoltava un sacco di musica. Uno dei miei primi regali che ho ricevuto fu una chitarra classica. Io subito ho capito che avrei fatto questo nella mia vita. Sembra una storia banale ma ti assicuro che è la verità. Già da quando a 6 anni cominciavo a scrivere le canzoni in finto inglese, sentivo che questa era la strada che avrei dovuto intraprendere. Ad oggi posso dirti che ho fatto la cosa più giusta.”
Com’è cambiato secondo te, anche l’approccio comunicativo che ha la musica?
“io se non ci fossero stati i social sarei ancora un illustre sconosciuto. Se pensi che io e Max abbiamo scritto oltre 50 sigle per Cristina D’Avena, e cantato altrettante canzoni originali, ma nessuno prima dei social sapeva che faccia avessi. Grazie ai social e alle piattaforme di condivisione video, posso anche provare ad esprimermi. La sigla di Dragon Ball, nella mia versione personale, che non è quella trasmessa dalla Tv, ha oltre 8 milioni di visualizzazioni. E tutto questo è meraviglioso secondo me.”