Il calcio non si ferma. Con la sosta per gli impegni delle Nazionali ormai in vista, la serie A torna in campo per il turno infrasettimanale. In palio punti preziosi per una classifica che va ormai cristallizzandosi e in cui il terreno perso durante l’autunno potrebbe rivelarsi fatale nella volata di primavera.
Serie A: due squadre in fuga per un calcio che rincorre
Complici le due sfide casalinghe contro avversari sulla carta non irresistibili, Milan e Napoli cercheranno di allungare in classifica sulle dirette rivali, tutte – chi più chi meno – alle prese con piccoli imprevisti che rendono i loro bilanci provvisori non in linea con la programmazione estiva. Ma è un calcio diverso quello cui stiamo assistendo in questo primo scorcio di stagione, più propositivo e meno timoroso di avventurarsi verso qualcosa di diverso dalla tradizione speculativa che sin qui lo ha caratterizzato. Sarà per la Nazionale guidata da Roberto Mancini, capace di dar vita durante l’estate a qualcosa di nuovo bello e fresco, ma la sensazione è che oggi la tendenza stia mutando e che non ci si vergogni di considerare relativa una verità che tempo fa credevamo solo nostra.
E’ un ottimismo che aiuta, ma non basta. Il ritardo accumulato sugli altri campionati europei in termini di competitività, qualità e proposta non è colmabile nel breve termine. E l’Europa, giudice impietosa, è lì a ricordarcelo ogni qual volta le nostre squadre sono chiamate alla verifica dei fatti. Fatta salva la libertà di scelta dei nostri tecnici, la risposta non può che essere sistemica per un calcio, il nostro, che vaneggiando della luna non riesce a distogliere lo sguardo dal proprio ombelico. Tempo effettivo di gioco, metro di giudizio arbitrale, applicazione del Var, sofisticatezze diffuse che anziché semplificare si presentano come ostacoli sul cammino di un’evoluzione che si annuncia difficile e che per questo necessiterebbe di sponde tanto utili quanto funzionali a una rincorsa che seppur da Campioni d’Europa, ci vede oggi in affanno.