Campo, sarai ancora tu, il miglior giudice dei sogni di vertice e di quelli europei?
Torna la Serie A nella versione infrasettimanale. In diverse sono impegnate per dar seguito ai risultati ottenuti alla ricerca della continuità
Il campionato di Serie A, prima che il tempo divenga inclemente e freddo nel senso più ampio dei suoi effetti, combacia con le “ottobrate” e un po’ di vento. Non ne risente la tecnica né il fattore atletico, se è vero come è vero che squadre da corsa quali la Fiorentina e il Verona provengono da un finesettimana assai positivo, per qualità di gioco espressa, e raccolto in graduatoria.
Oggi ci sono sfide di discreto interesse, per motivi di campanile, vedi il derby ligure tra Spezia e Genao, in campo alle 18.30, o per questioni semplici, matematiche. E’ il caso, stesso orario, tra il Venezia, che non vuole essere risucchiata nella parte paludosa della classifica, e l’anemica Salernitana, che non può pensare che il suo massimo problema fosse Castori. Anche a giudicare dalla rivolta del “popolino” che ha giudicato in maniera negativa la rinuncia del club campano all’allenatore che ha fatto le fortune, nel recente passato, del Carpi.
Alle 20.45 una classica, del nostro Calcio. A San Siro si fronteggiano la caparbietà e la voglia di cercare continuità di rendimento dei granata di Cairo e Mister Juric ai sogni del Milan di non patire di vertigini come è accaduto, a un certo punto della passata stagione.
Fosse il campo meno noto dei tre oggi in programma, fosse il rettangolo erboso di San Siro, che negli scorsi decenni gridava vendetta, per quanto non fosse curato, l’arbitro migliore del torneo resta il filotto di partite positive che vorrebbe mettere insieme qualsiasi gestore tecnico o semplicemente allenatore dotato di saggezza.
Ci sono squadre che sono consapevoli di aver seminato nella tempesta delle incertezze, fisiche e collettive, e di dover ancora mostrare parecchio. Tra queste la Juventus, che domani ospita il Sassuolo, altra squadra che sul campo corre, e tanto. E in questo i bianconeri sanno, di correre un gran pericolo, se fiacchi, svogliati o imprecisi.
C’è di sicuro l’Atalanta, meno concreta degli ultimi tre anni, a maggior ragione dopo essere stata ripresa dall’Udinese sotto lo striscione d’arrivo. La squadra di Gasperini recherà visita alla Sampdoria.
Dicevamo dei bianconeri friulani. Allo stadio del Friuli arriva per il derby del Triveneto il Verona reduce dai quattro schiaffoni inflitti alla Lazio (4-1 l’esito finale, quadripletta di Simeone!). C’è Cagliari-Roma, alle liste, e il Sant’Elia, dove pure la società giallorossa ha saputo giocare gagliarde partite, nella sua lunga storia. Ma è da sempre un terreno insidioso, teatro di contese combattute. Perché la squadra isolana ha già lasciato troppo, per strada, per questo inizio di annata sportiva.
Ci vorrà ben altra Inter, al “Castellani” di Empoli, rispetto a quella vista negli ultimi tempi, eccezion fatta per la beffa dell’1-1 incassato dal dischetto in Zona Cesarini. Perché, è vero, i neroazzurri di Simone Inzaghi sono sempre nelle parti elevate, del gruppo. Ma si tratta di un collettivo che non gioca da…tale. Un gioco utilitaristico, eppure le bocche da fuoco le ha. E anche di gran livello, sul piano balistico e atletico.
Lazio-Fiorentina sarà, a nostro avviso, una degna chiusura di giornata, domani sera. Da vedere. Magari con l’audio della radio, perché no?
Va ricordato un fattore. La chiave di violino (SOL) arriverà in realtà giovedì, sullo spartito del campionato di Serie A. Quando al “Diego Maradona” arriverà il Bologna di Sinisa Mihajlovic, un cliente scorbutico perché squadra di grande grinta. Per carità: il tema difensivo felsineo fa tremare i polsi, ai sostenitori rossoblù. Ma i ragazzi di Luciano Spalletti, appena ripreso dal Milan di Stefano Pioli, non possono fare sconti alle altrui necessità.
E il campo, una volta di più, sarà il miglior giudice.
Photo Credit: pagina Facebook SSC Napoli.