Un milione di lavoratori è ancora senza Green Pass. È la stima dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole imprese), secondo cui gli italiani che hanno un impiego ma non sono vaccinati sarebbero scesi a poco meno di 2,7 milioni (12,2% degli occupati). Se da questi si tolgono i 350.000 esenti per motivi di salute e l’1,3 milioni di individui che si sono sottoposti con regolarità al tampone durante la prima settimana di obbligo, rimangono senza Green pass circa un milione di occupati. Sul tema Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, è intervenuto nel corso del programma “Res Publica” condotto dal direttore Gianluca Fabi su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Green pass, controlli blandi
“Mediamente c’è un milione di persone che non ha il Green pass, ma che continua a lavorare –ha affermato Zabeo-. Obiettivamente non sappiamo quanti però siano a casa in malattia o in ferie. Certo è che noi abbiamo la sensazione che la norma sui controlli nelle aziende sia abbastanza blanda, quindi è probabile che in alcuni casi, soprattutto nelle piccole imprese, ci sia un tacito accordo tra imprenditore e lavoratore per far sì che anche chi non ha il green pass lavori lo stesso. La legge prevede che l’imprenditore o un suo delegato ogni giorno debba controllare minimo il 20% dei dipendenti, quindi probabilmente c’è una scappatoia. In Italia mediamente ogni azienda è costituita da 4 addetti, se ne viene a mancare uno per qualsiasi tipo di ragione viene a mancare circa il 30% della forza lavoro, ergo è molto probabilmente che molti imprenditore in maniera tacita si mettano d’accordo con il dipendente non vaccinato. Nell’autotrasporto ad esempio circa il 10-15% degli autisti non è vaccinato eppure le merci arrivano lo stesso, evidentemente quanto un autista non vaccinato arriva nel piazzale di un’azienda per scaricare la merce e non ha il pass, probabilmente si fa finta di niente e il mezzo viene scaricato lo stesso”.