Si celebra oggi, 29 ottobre, la giornata mondiale della lotta all’ictus celebrale. Condizione che colpisce una persona su quattro nel corso della vita. “L’ictus è una patologia tempo-dipendente – ha affermato il Prof Mauro Silvestrini, Presidente dell’Italian Stroke Association (ISA) e Responsabile della Clinica Neurologica Ospedali Riuniti di Ancona. I risultati positivi che possono essere ottenuti grazie alle terapie disponibili (trombolisi e trombectomia meccanica) sono strettamente legati, infatti, alla precocità con cui si interviene. È dunque fondamentale riconoscere il prima possibile i sintomi e chiamare il 112 per poter arrivare in tempi rapidi in Ospedale. In questo modo si può pensare di ridurre non solo il rischio di mortalità, ma anche di evitare ictus particolarmente gravi, cercando di limitare danni futuri e soprattutto le conseguenze di disabilità, molto spesso invalidanti, causati da questa malattia”.
Patologia tempo-dipendente
Nel corso del programma “Genetica Oggi” curato e condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus il Prof. Massimo Del Sette, Direttore Neurologia Ospedale San Martino di Genova, ha spiegato come “lo slogan di quest’anno è #ogniminutoèprezioso proprio per ribadire quanto il tempo giochi un ruolo chiave in questa patologia. Durante un Ictus si perdono circa 2 milioni di neuroni al minuto. Dunque ancora una volta dobbiamo sottolineare che dobbiamo fare presto.” Il Prof. Del Sette ha ricordato come con la pandemia di Covid 19 ci sia poi stata una forte riduzione (dal 50 al 30%) degli accessi in pronto soccorso. Situazione che irrimediabilmente lascerà uno strascico sul lungo periodo.
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